Il Parco Naturale Regionale del fiume Sile si estende su una superficie di 4.152 ettari, compresa all'interno di 11 territori comunali distribuiti nelle province di Padova, Treviso e Venezia.
L'area delle sorgenti si trova tra Casacorba di Vedelago (Treviso) e Torreselle di Piombino Dese (Padova) originando il più lungo fiume di risorgiva d'Italia: 70 km circa da Casacorba di Vedelago (Treviso) a Portegrandi di Quarto d'Altino (Venezia), la foce naturale nella Laguna di Venezia, prima dello scavo del "Taglio del Sile".
Gestore: Ente Parco Naturale Regionale del Fiume Sile
Sede: Via Alessandro e Luigi Tandura, 40 - Villa Letizia - 31100 Treviso (TV)
Tel. 0422/321994
Fax: 0422/321839
E-mail: info@parcosile.it
Superficie: 4.159 ha
Provincia: Padova, Treviso e Venezia
Istituzione: 1991 ( L.R. n. 28.1.1991 n. 8)
Il Parco coinvolge i seguenti Comuni delle Provincie di PADOVA, TREVISO e VENEZIA.
Piombino Dese (Padova)
Vedelago (Treviso)
Istrana (Treviso)
Morgano (Treviso)
Quinto di Treviso (Treviso)
Treviso (Treviso)
Casier (Treviso)
Silea (Treviso)
Casale sul Sile (Treviso)
Roncade (Treviso)
Quarto d'Altino (Venezia)
Mappa del Parco da Google Clicca sull'immagine per ingrandire |
Le Finalità del Parco
Le finalità del Parco naturale regionale del fiume Sile sono quelle indicate dall'art.2 comma 1 della l.r. .28 gennaio 1991 n.8 sono le seguenti:- a) la protezione del suolo e del sottosuolo, della flora, della fauna, dell'acqua;
- b) la protezione e la valorizzazione del bacino idrografico nella sua funzione di risorsa idropotabile;
- c) la tutela, il mantenimento, il restauro e la valorizzazione dell'ambiente naturale, storico, architettonico e paesaggistico considerato nella sua unitarietà, e il recupero delle parti eventualmente alterate;
- d) la salvaguardia delle specifiche particolarità antropologiche, idrogeologiche, geomorfologiche, vegetazionali e zoologiche;
- e) la fruizione a fini scientifici, culturali e didattici;
- f) la promozione, anche mediante la predisposizione di adeguati sostegni tecnico-finanziari, delle attività di manutenzione degli elementi naturali e storici costituenti il Parco, nonchè delle attività economiche tradizionali, turistiche e di servizio compatibili con l'esigenza primaria della tutela dell'ambiente naturale e storico;
- g) lo sviluppo socio-economico degli aggregati abitativi e delle attività esistenti entro il perimetro del Parco, compatibilmente per le esigenze di tutela, con particolare riferimento alle attività connesse all'agricoltura e piscicoltura, che concorrono a determinare il paesaggio agricolo e fluviale, creando migliori condizioni abitative e di vita per le collettività locali;
- h) la promozione e la disciplina delle funzioni di servizio per il tempo libero e di organizzazione dei flussi turistici.
Sul sito ufficiale si possono poi trovare le leggi e le normative che regolano il Parco:
Leggi e Regolamenti | Piano Ambientale |
Leggi
L. n. 394/1991 Legge quadro
L.R. n. 40/1984 Istitutiva di parchi e riserve
L.R. n. 8/1991 Istitutiva del Parco
Regolamento Ammin. Parco
Regolamento di pesca del Fiume Sile
Gli organi istituzionali dell'Ente Parco Naturale Regionale del Fiume Sile sono:
Il Consiglio con mandato quinquennale, i cui componenti vengono nominati dalle Amministrazioni di Comuni e Province comprese nel territorio del Parco
Il Comitato Esecutivo nominato in seno al Consiglio dell'Ente con mandato quinquennale
Le Commissioni Consiliari costituite in seno al Consiglio dell'Ente (decadono con il Consiglio dell'Ente)
Il Comitato Tecnico Scientifico nominato dal Consiglio su candidature proposte da Associazioni di categoria ed Enti pubblici, con mandato quinquennale
I Revisori dei Conti, nominati dal Consiglio Regionale, con mandato quinquennale
Il Parco è finanziato dalla Regione Veneto con una spesa di circa 500.000 Euro all'anno.
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LE POLEMICHE SULLA GESTIONE
Da diversi mesi sulla gestione del Parco del Sile sono nate aspre polemiche. Ecco una rassegna stampa sulla questione:
Caos Ente Parco del Sile, la Regione invia un commissario
Non è stato rinnovato il mandato del direttore Diego Lonardoni, "sostituito" da un funzionario regionale. La decisione è stata presa a causa delle tensioni interne tra Lega Nord e PdL“
Troppo caos all'Ente Parco del Sile, Luca Zaia perde la pazienza e invia un "commissario".
Non avrà, almeno per il momento, rinnovo il mandato del direttore dell'Ente, Diego Lonardoni, scaduto il 31 ottobre scorso. Il governatore del Veneto, Luca Zaia, ha infatti deciso - secondo quanto riferisce La Tribuna di Treviso - di congelare la carica vacante e di inviare a Treviso un funzionario regionale da Venezia.Dietro l'intervento del presidente Zaia le tensioni tra Lega Nord e PdL che ormai da tempo avvelenano l'Ente. Niente di personale, dunque, nei confronti di Lonardoni, il cui lavoro anzi è stato molto apprezzato. Per riportare l'ordine però l'intromissione di Palazzo Balbi si è resa necessaria.
La decisione di Zaia, tuttavia, è stata preceduta da una lettera al vetriolo, inviata da Romeo Scarpa, membro dell'Ente Parco e presidente di Italia Nostra, al presidente del Parco Torresan, al suo cda e a Ca' Sugana. Nella missiva Scarpa denuncia la "logica spartitoria del posti nell'Ente Parco" portata avanti dall'amministrazione leghista che, secondo il presidente di Italia Nostra, dovrebbe essere superata da una fase di transizione.
A paralizzare la nomina del direttore del Parco, secondo Scarpa, il testa a testa tra gli assessori regionali Manzato e Conte.
Ora Zaia vuole fare chiarezza su alcune presunte irregolarità, che potrebbero anche rendere nulle tutte le delibere approvate dall’Ente Parco del Sile da inizio anno ad oggi. Come quella riguardante il rinnovo del direttore: l'Ente avrebbe avviato l'iter senza informare la Regione, il cui parere è vincolante.“
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DIRETTORE DEL PARCO DEL SILE: 110MILA EURO ALL'ANNO! A FAR CHE?
Venezia, 4 novembre 2013. Il governatore del Veneto Luca Zaia ha deciso di “commissariare” l’Ente Parco del Sile. Dilaniato da una guerra interna al centrodestra ora si vuole mettere fine. La Regione, da cui l’Ente dipende, non ha rinnovato il mandato all’attuale direttore Diego Lonardoni (pur apprezzando molto il suo lavoro), scaduto il 31 ottobre, ma inviare al suo posto, almeno per un periodo, un funzionario regionale che dovrà spiegare all'opinione pubblica il perchè della crisi e delle spese pazze. Una lettera è giunta al presidente del Parco Torresan, al suo cda ma anche a Ca’ Sugana, con una lettera di fuoco di Romeo Scarpa, membro a sua volta del cda del Parco e presidente di Italia Nostra, che denuncia il persistere di «una logica spartitoria dei posti nell’Ente Parco, attuata in modo ferreo dalla precedente amministrazione leghista» di Treviso. Secondo Scarpa si deve fare piazza pulita e nominare un commissario.Scarpa sottolinea che da questo mese il Parco «è senza direttore» essendo finito il mandato a termine di Lonardoni (6 mesi), il cui rinnovo sarebbe paralizzato a causa del braccio di ferro tra gli assessore regionali Manzato e Conte. Un caos e una mare di polemiche, esplose dal “caso” Bucci in poi, che ha fatto perdere la pazienza a Zaia. Che vuole vederci chiaro su questioni come quella che vede un membro del consiglio di amministrazione del Parco, Ruggero Sartorato, quota Pdl, vigile del fuoco, svolgere sia il ruolo di assessore comunale che quello, appunto, di uomo di un cda senza aver ottenuto - così almeno risulta alla Regione - il necessario permesso da parte del corpo dei pompieri. Una “irregolarità” che, tra le altre cose, potrebbe rendere nulle tutte le delibere approvato dall’Ente Parco del Sile da inizio anno ad oggi. Lonardoni, direttore del parco dei monti Lessini, lo scorso aprile era stato chiamato a seguire le sorti del Parco del Sile, archiviandola direzione di Stefano Bucci, funzionario promosso direttore nel 2005 dalla giunta del Parco dell’ex presidente Confortin. Un direttore che si portava a casa 110 mila euro l’anno di stipendio. Nel 2012 la Regione aveva aperto una procedura contro l’Ente perché aveva appunto scoperto che la nomina di Bucci era illegittima. E il leghista Bucci, dopo un mandato di 5 anni, avrebbe dovuto affrontare un concorso. Niente.
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Infine dal Sito di Simonetta Rubinato, Sindaco di Roncade e parlamentare PD si riporta e si commenta un articolo della Tribuna di Treviso:
Si salvi chi può, al parco del Sile. Lega e Pdl, che hanno governato alleati, ma oggi sono ai ferri corti, sperano di salvare il salvabile dalla scure di Zaia, che vuole fare piazza pulita con un commissario ad hoc, a costo zero. E poter realizzare la Greenway, la megapista ciclabile fino al mare finanziata dalla Ue, ma che dopo il progetto esecutivo richiede ancora tutto l'iter per vedere la luce. Il centrodestra, ora che persino Zaia si è arrabbiato e l'ha messo sotto processo, si sarebbe pentito di occupare ancora la giunta (5 consiglieri su 5, da 18 anni: solo a Treviso e provincia, nei cda degli enti pubblici, le minoranze non sono state rappresentate per quasi 20 anni). E ora Lega e Pdl vogliono aprire al centrosinistra, visti i mutati equilibri, non solo a Treviso. Uno o due seggi, e più tecnici in giunta. L'importante è un nuovo consiglio - dalle larghe intese? - che rimetta sui binari l'ente. E così pare che la Lega abbia nel mirino il consigliere Pdl Ruggero Sartorato (guastatore di discariche e a suo tempo inflessibile nel caso Bucci l'ex direttore in quota Lega illegittimamente nominato). Ma anche dal Pdl sono partiti segnali al centrosinistra perché sostenga proprio Sartorato per un potenziale ribaltone in consiglio.
Anche due «siluri» ad personam dicono della tensione nel centrodestra. Uno riguarda il presidente Nicola Torresan, leghista "caneriano". C'è chi ne mette in discussione la legittimità: nominato dal comune di Treviso quand'era sindaco Gobbo, come espressione della maggioranza, è stato riconfermato da Manildo in quota minoranza. Può fare ancora il presidente? Questione di lana caprina, forse, ma al Parco vogliono avere certezze, e lo stesso presidente spulcia norme e pareri legali. L'altro riguarda Sartorato: vigile del fuoco, aveva chiesto l'autorizzazione dal suo comando per entrare in consiglio. Ma non l'avrebbe presentato una volta eletto in giunta. Anche qui lana caprina, forse. Ma di mezzo ci potrebbe andare la validità degli atti firmati dai due, e i numeri legali... Nell'attesa l'ente Parco, che in meno di due anni viene bocciato per la seconda volta dalla giunta regionale dello stesso colore politico (un poco invidiabile record) finisce nella bufera politica.
Scatenato il Pd. Simonetta Rubinato, parlamentare Pd e sindaco di Roncade, è dura con Zaia: «Gli avevo scritto un anno fa per segnalare la situazione del Parco, vedo che dopo un anno si è deciso a intervenire. Si è accorto che è tutta colpa della lotte fratricide fra Lega e Pdl: ora si volti pagina, con i provvedimenti necessari, da anni territorio e comuni pagano le beghe del centrodestra». «La Lega non può commissariare la Lega», rincara il consigliere regionale Claudio Niero, «giusto radiografare l'ente e spingere per una cura da cavallo contro le gravi patologie, ma può il bisturi essere nelle mani di chi ha provocato la cancrena? Auspichiamo terzietà, perché è stata la Lega, con le sue logiche spartitorie e le recenti divisioni fratricide, a portare l'ente sull'orlo del collasso». E il segretario di Treviso, Andrea Michielan, accusa «l'inadeguatezza dell'ente, vissuto dai cittadini solo come organo vessatorio e come organo che spreca soldi pubblici».
Anche il consigliere regionale Diego Bottacin (Verso Nord) è caustico verso il governatore Zaia: «Inverosimile che faccia finta di cadere dalla nuvole: solo ora si accorga che qualcosa non va? Il parco è da anni feudo della Lega, che fa lavorare solo amici e fedelissimi. Adesso unifichi 5 parchi, eliminando sprechi e poltrone, scaldasedie e assunzioni clientelari». Infine, Luigi Calesso, esponente di Impegno Civile: «Zaia si è svegliato, meglio tardi che mai, « ironizza « ricordo solo che un anno fa avevo presentato un esposto alla corte die Conti perché valutasse l'eventuale sperpero di denaro pubblico, a cominciare dagli emolumenti assegnati illegittimamente all'ex direttore Stefano Bucci».
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