venerdì 31 gennaio 2014

Alcuni commenti dei lettori dal Corriere: quelli che ragionano ancora ci sono...

Dal Corriere di Oggi, in un articolo che parla della "serenità" di Napolitano...

Per primo il commento più votato:

Re Giorgio è sereno. Il suo stipendio, maggiore di quello di Obama e Merkel messi insieme, non è in pericolo

poi altri:

Lettore_9037376.
Ho cambiato account per un errore ... a prescindere: primo è bello che si creino discussioni civili. Non si può pretendere che tutti abbiano la stessa opinione ed il minimo che si possa fare è rispettare quella diversa dalla nostra (sempre che ci sia rispetto). Tornando a MS5 anch'io penso che ci sia stata l'occasione storica per allearsi e iniziare subito a cambiare qualcosa. Qualcosa è meglio che niente. Poi ho tentato di capire perchè non sia stato fatto. La sostanza è la negazione di chi oggi è al potere. A loro è stato affidato il paese, direttamente nell'ultimo ventennio ed indirettamente da quando la Repubblica è nata. Hanno fallito e MS5, arrogantemente ma nei suoi diritti, si rifiuta di scendere a patti con essi. E' una strategia rischiosa che tenderà a premiare a lungo raggio, se mai ci arriveranno. Io penso che se i politici di mestiere fossero all'altezza dovrebbero approfittare dell'occasione per fare un bel restyling dei partiti e della loro gestione ed iniziare a fare provvedimenti seri per i cittadini, qualcosa di tangibile, magari a scapito di quelle lobbies che tanto godono tramando nell'oscurità. In questo modo MS5 non avrebbe ragione d'essere. Oggi non è così e la gente cerca una speranza. Ed io tra loro. Nessuno pretende il paradiso ma con quello che paghiamo ci si prospetta l'inferno .... a vantaggio di chi?!??

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Lettore_5406386
Così Ferdinando Imposimato in una nota pubblicata oggi: "I soldi le banche li hanno ottenuti attraverso il decreto IMUBANKITALIA a spese dei cittadini su cui graverà il costo finale di questa operazione. Si tratta di un decreto truffa che vuole cose diverse da quelle che dice: apparentemente ricapitalizzare Bankitalia, che dovrebbe essere patrimonio degli italiani, invece vuole finanziare le banche in crisi , ex banche pubbliche divenute private, che controllano Bankitalia , di cui sono proprietarie. Questo è il problema. Che fare? La prima cosa è che il Presidente della Repubblica ai sensi dell’art 74 della Costituzione , prima di promulgare la legge di conversione , chieda con messaggio motivato alle Camere, una nuova deliberazione ( art 74 Costituzione), e come ha già rilevato in relazione al decreto milleproroghe, chieda lo stralcio dei due provvedimenti . Ma questo è il primo passo da compiere, a mio modesto avviso. Poi in sede di applicazione del decreto IMU, si potrà eccepire davanti al giudice la incostituzionalità della legge di conversione. Purtroppo i cittadini non possono adire direttamente la Corte Costituzionale”.

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agrigento
Secondo me il Presidente della Repubblica per ridurre la grave e delicata tensione che si è creata in Parlamento dovrebbe rinviare per il riesame alla Camera dei Deputati il decreto IMU-Banca d'Italia. Sarebbe una decisione molto saggia e lungimirante.

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2cardellini
Lei avrà ragione(è più tecnico, è del mestiere?) ma, se non è zuppa è pan bagnato....intendesi che..l'imbroglio c'è...o almeno il suo tentativo, di certo la non trasparenza... chissà che ora col casino non chiariscano le cose....

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Insomma, c'è speranza...

Quelli che hanno votato PD saranno contenti?

Quando sentiamo in televisione che "l'accordo tra Renzi e Berlusconi" tiene, ci si accappona la pelle. Non è che siamo molto impressionati perché noi Grilli del Sile sapevamo già con chi avevamo a che fare, ma ci chiediamo come debbano sentirsi coloro che, in buona fede e avendo una certa idea di paese, abbiano votato PD, avendo magari in mente idee di onestà, giustizia sociale, distribuzione della ricchezza, legalità e rispetto delle istituzioni (ebbene sì, noi pensiamo che anche tra i non "grillini" ci siano persone che la pensano così. Infatti contiamo di spingerne molti a votare per noi, la prossima volta).
Renzi, con una disinvoltura che ha dell'incredibile, ha preferito fare un accordo con Berlusconi, con uno condannato da una Magistratura che paghiamo lautamente per far rispettare la legge (altrimenti che la paghiamo a fare?) screditando non solo la stessa Magistratura dichiarandola pubblicamente inutile, ma lanciando un segnale chiaro a tutti gli italiani: La legge non è uguale per tutti; ce ne possiamo fregare bellamente se ci fa comodo e pur di arrivare e mantenere il potere possiamo fare accordi non solo con Berlusconi (condannato e cacciato dal parlamento) ma domani anche con la Mafia (come sembra che lo Stato abbia del resto già fatto) e anche con il Diavolo, se sarà necessario (con buona pace del mondo Cattolico, che con il diavolo non dovrebbe avere niente a che fare).

Gli elettori del PD sono d'accordo con questo?
Forse sono d'accordo i 2 o 3 milioni che hanno votato alle primarie, il 60% dei quali ha voluto Renzi (che quindi, considerando che gli italiani sono 60 milioni, è andato al potere grazie a 1 milione e 500 mila voti - il 2,5% degli italiani)?

E tutto questo quando Renzi non ha mai fatto un serio tentativo (come non lo hanno fatto gli altri capi del PD prima di lui) di discutere con i Cinque Stelle, che già parlano fin dalla loro nascita di onestà, di limitazione di incarichi, di maggiore democrazia, di abolizione di sprechi e ingiustizie, di reddito di cittadinanza per i più deboli, di aiuto alle piccole imprese, di credito e di lavoro, di finanza equa e responsabile.
I capi del PD sanno cosa sta a cuore al movimento e basterebbero delle proposte sensate in parlamento (il luogo deputato alla discussione) per costringerci a votare per la loro approvazione, come ci siamo sempre offerti di fare.

Ma queste cose sensate, secondo voi, interessano a Berlusconi?
Che tipo di accordo si potrà fare, su questi temi, con lui?
E quindi, alla fine, queste cose interessano davvero agli elettori del PD o finora vi siete magari presi in giro da soli?

Attendiamo una risposta e l'avremo nelle prossime campagne elettorali che ci aspettano, per il Parlamento Europeo e per i vari comuni che andranno al voto in primavera.
Serve una seria riflessione perché forse é l'ultima occasione possibile.

I Grilli del Sile











sabato 25 gennaio 2014

Altri soldi per il reddito di cittadinanza...

Da L'Uffington Post

F35, "Prestazione del software è inaccettabile". Il Dipartimento della Difesa Usa annuncia nuovi ritardi (FOTO)





Una performance “inaccettabile”. È questo il giudizio che Michael Gilmore, il responsabile del Pentagono incaricato di provare i nuovi sistemi d’arma, ha dato dell’F35 per quanto riguarda la sua componente software. La notizia è stata diffusa dall’agenzia di stampa Reuters, che ha potuto consultare l'anticipazione del "nuovo rapporto del Dipartimento della Difesa degli Stati Uniti", nel quale viene scritto nero su bianco che sul software di missione Block 2B, che nei piani sarebbe dovuto essere pronto per la metà del 2015, subirà un ritardo di 13 mesi.

Le motivazioni dei ritardo sono contenute appunto nel rapporto di Michael Gilmore, direttore delle valutazioni operative del Dipartimento della Difesa a stelle e strisce, il quale sostiene che la performance del software fin qui sviluppato è "inaccettabile". Già in passato Gilmore aveva duramente criticato il programma F-35 degli Usa (392 miliardi di dollari, il più costoso del Pentagono). La relazione del Dipartimento dovrebbe essere consegnata al Congresso nella prossima settimana.

Secondo il direttore delle valutazioni operative, l’F35 non è ancora in grado di integrare i "sistemi di missione, armi e altre attrezzature necessarie per l'impiego in operazioni militari" . Detta in parole semplici, è ancora molto lontano dal poter svolgere il suo ruolo di cacciabombardiere.

Non si tratta che dell’ultima bocciatura di un velivolo che, finora, ha ricevuto più critiche che complimenti. Un anno fa il Sunday Telegraph citava un rapporto del Pentagono: l'eccessiva riduzione dello spessore del serbatoio rende l'F35 soggetto a esplosione se il caccia dovesse essere colpito da un fulmine. Lo scorso mese di febbraio Pierre Sprey, il creatore degli F-16, intervistato da Presa Diretta ha sostenuto che si tratta del "peggior aereo mai costruito", in quanto ha "una pessima aerodinamica" e subisce "restrizioni alla velocità perché altrimenti si brucia la coda. È un aereo infiammabile perché il carburante sta intorno al motore". Un mese dopo nuovo rapporto del Pentagono, pubblicato dallo Spiegel, sostiene che l'F-35 "è facile da abbattere" a causa delle difficile 'condizioni di guida' per il pilota. A maggio infine l'organismo indipendente del Regno Unito, il National Audit Office, aveva rilevato un problema in fase di atterraggio in condizioni di caldo umido.

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Niente da dire. Siamo in buone mani...

Rassegna stampa del 25 Gennaio 2014 - Ecco dove sono i soldi per il reddito di cittadinanza...

Com'è noto la principale opposizione al reddito di cittadinanza proposto dal Movimento 5 Stelle é che non ci sono i soldi per finanziarlo (nonostante che nel progetto di legge presentato dai Grillini sia ampiamente prevista e documentata la copertura finanziaria).
I soldi ci sono, eccome! Basta ridurre gli sprechi e le ruberie, come documentano alcuni articoli di oggi...

Da Repubblica:

"Cartelle cliniche truccate per gonfiare i rimborsi"
Indagato il presidente Inps: illeciti per 85 milioni




ROMA — Antonio Mastrapasqua è indagato dalla procura di Roma. Il presidente dell’Inps, uno degli uomini più potenti d’Italia, è sotto inchiesta per migliaia di cartelle cliniche taroccate e fatture gonfiate all’Ospedale Israelitico, di cui è direttore generale. In tutto 85 milioni di euro: 14 milioni sarebbero rimborsi «non dovuti» ma richiesti lo stesso alla Regione Lazio. Gli altri 71 sono un presunto «ingiusto vantaggio» conseguito dalla clinica romana dal 2011 al 2013. E al vaglio dei magistrati c’è pure la cessione all’Inps di una parte di questo credito «non esigibile », servita a sanare i conti della struttura romana. Manovra, questa, pensata, avviata e autorizzata da Mastrapasqua, nella doppia veste di debitore e creditore.

L’indagine è delicatissima. Si basa sulla denuncia del Nas di Roma, datata 16 settembre 2013 e consegnata in procura, nella quale si ricostruisce la maxi truffa ai danni dello Stato. E dunque, migliaia di semplici interventi svolti negli ambulatori del reparto di odontoiatria dell’Ospedale Israelitico tra il 2006 e il 2009 si sono trasformati in «operazioni invasive e con notevole carico assistenziale effettuate in ortopedia». In totale sono state contate 12.164 schede di dimissione falsificate.... continua a leggere

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Mastrapasqua é noto per accumulare una miriade di incarichi tutti lautamente retribuiti. Mi chiedo come uno che fa (o dovrebbe fare) il Presidente dell'INPS, istituto indubbiamente complesso e difficile da gestire, possa anche essere Direttore Generale di una Clinica Privata.
Ma non finisce qui, ecco tutti gli incarichi di questo signore (per un totale di circa 1,2 milioni di euro all'anno):

Uno: presidente dell’Inps, 2: vice-presidente di Equitalia, 3 di Equitalia Nord, 4 di Equitalia Centro, 5 di Equitalia Sud. Dirigente di Italia Previdente, di Eur Spa, di Eur Tel, di Eur Congressi Roma, di Coni servizi Spa, di Autostrade per l’Italia, di Fandango, di Telecom Italia Media. Siamo a 13 poltrone. Ma come fa a partecipare attivamente a tante riunioni? Come riesce? Proseguiamo, la 14° poltrona è collocata nella sala del consiglio di amministrazione di Quadrifoglio, di Telenergia, di Loquendo, di Aquadrome. E le poltrone sono già diciassette. La 18° dove la tiene? Nel consiglio di amministrazione di Mediterranean Nautilus Italy, un’altra a ADR Engineering, Consel, Groma, EMSA Servizi, Telecontact Center, Idea Fimit SGR. 24 poltrone, beh, diciamolo, Antonio Mastrapasqua è proprio un collezionista.
(Da lindipendenza.com - che a sua volta lo ha ripreso dalla FONTE ORIGINALE: isegretidellacasta.blogspot.it)

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Ancora da Repubblica.it

De Girolamo, la Finanza indaga sul ministero
Roma, inchiesta della procura su fondi Ue e nomine

Nel mirino l'Agea guidata dal generale Mainolfi, indagato per la P4 e coinvolto nella P3di GIULIANO FOSCHINI e FABIO TONACCI

Il ministro dell'Agricoltura Nunzia De Girolamo (lapresse)

ROMA — Dove finiscono i soldi dell’agricoltura italiana? A chi Nunzia De Girolamo, e prima di lei gli altri ministri che si sono seduti su quella poltrona, concede i miliardi di euro che ogni anno arrivano dall’Europa per i produttori di casa nostra? È attorno a queste due domande che si muove un’indagine molto delicata della guardia di Finanza di Roma che, ancora qualche giorno fa, per acquisire documenti, fatture, mandati di pagamento, verbali di gare d’appalto ha bussato alle porte del ministero dell’Agricoltura e dell’Agea, la società controllata al 51 per cento, che ha il compito di erogare proprio i fondi. L’agenzia, cioè, dove la De Girolamo ha posizionato alcuni suoi fidati collaboratori. Il sospetto è che per anni, e fino a oggi, un’associazione a delinquere abbia lavorato di nascosto per ingannare l’Unione europea e frodare milioni e milioni di euro.

Il tema sono i Pac, i contributi destinati a sostenere chi in Italia coltiva la terra e alleva bestiame. Le cifre che ballano sono elevatissime: dal 2007 al 2013 sono arrivati da Strasburgo 8,9 miliardi di euro. A novembre sono stati ripartiti quelli per il periodo 2014-2020, e per l’Italia ci sono 44 miliardi. Insomma, una montagna di denaro. In parte gestita direttamente dell’Unione europea che sceglie che tipo di produzioni sovvenzionare. Un’altra parte però è in capo allo Stato che decide quali sono le priorità: in queste settimane sono arrivate al ministero richieste perché non vengano privilegiati alcuni territori a svantaggio di altri. Perché tra le regioni più “fortunate” ci sarebbe proprio la Campania, terra da cui proviene e ha il feudo elettorale la De Girolamo... continua a leggere

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E il Movimento dovrebbe collaborare e accordarsi con questa gente per andare al governo?
Noi crediamo che accordarsi con loro sarebbe solo l'ennesimo mezzo per farli sopravvivere, mentre devono essere semplicemente spazzati via.






Parco del sile - Comunicato Stampa del 25 gennaio 2014

Larghissima adesione all'iniziativa dei Grilli del Sile per l'Ente Parco Sile.




Il gruppo Grilli del Sile negli ultimi giorni ha lanciato un'iniziativa mirata a risolvere lo stallo istituzionale relativo alla nomina del direttore dell'Ente Parco Sile: la raccolta di curricula di cittadini competenti per il delicato ruolo nell'ente regionale.

"Alla casella email grillidelsile@gmail.com sono arrivate decine di curricula di professionisti pronti a dare la propria disponibilità" queste le parole di Antonio Mauro Saponaro, attivista del gruppo e promotore dell'iniziativa. “Lo scopo era coinvolgere tutti i cittadini e non solo gli attivisti del movimento e così è stato. Abbiamo momentaneamente scartato solo i curricula presentati in formato differente dallo standard europeo, chiedendo a quei candidati maggiore professionalità nell'esposizione della propria esperienza lavorativa".

Nella riunione periodica del gruppo si è deciso di porre il termine temporale del 31 gennaio alla raccolta dei curricula, in modo da poterli consegnare al presidente Luca Zaia in tempi relativamente stretti.
"Il fiume Sile attraversa le provincie di Venezia e Padova, oltre a quella di Treviso, e speriamo di ricevere candidature altrettanto valide, anche al di fuori della Marca". Continua Saponaro "Proprio oggi ho scritto alla segreteria del presidente Zaia per concordare una data utile per la consegna dei curricula. Tutto il materiale raccolto sarà poi pubblicato sul nostro sito www.grillidelsile.it.


E' importante che i candidati considerino che la gestione del Parco non può essere solo una mera conservazione dell'esistente, in ogni caso importante, ma deve rientrare in logiche di sviluppo per tutto il territorio. Il fiume Sile, elemento unico in Europa, è da considerarsi non solo un patrimonio naturale da valorizzare e difendere, ma anche una preziosa risorsa economica in grado di generare reddito e lavoro nei comuni rivieraschi, pur con attività finalmente compatibili con l'ambiente."


mercoledì 22 gennaio 2014

Rassegna Stampa del23 gennaio 2014

Un bell'articolo sulla riforma elettorale proposta da Renzi, scritto da Piergiorgio Oddifreddi sul suo Blog, ospitato da Repubblica:

La strage dell’Italicum


La montagna Renzi ha partorito il topolino dell’italicum, una debole variazione delporcellum accusato dalla Corte Costituzionale di incostituzionalità per due motivi: l’assurdo premio di maggioranza al possessore del maggior pacchetto di minoranza, e le liste bloccate di candidati decisi dai partiti. Entrambe le caratteristiche della vecchia porcata rimangono nella nuova, nonostante le iperboli di apprezzamento si sprechino sui media.
Il problema proposto dalla legge elettorale è ovviamente irresolubile: coniugare democrazia e governabilità è infatti impossibile, e bisogna scegliere tra l’una e l’altra. Le parti politiche (sostanzialmente il M5S e l’ala di sinistra del Pd) che avversano il compromesso raggiunto tra Renzi e Berlusconi, scelgono la democrazia. Le parti politiche (sostanzialmente, Forza Italia e l’ala destra del Pd) che lo sostengono, preferiscono la governabilità.
La divisione è nell’ordine delle cose. Chi ambisce a governare, cioè appunto Renzi e Berlusconi, si preoccupa di riuscirci, anche a scapito della democrazia: cioè, è favorevole a una legge truffa che permetta a un terzo dell’elettorato (il35 per 100 della soglia per il premio di maggioranza) di imporre la propria volontà ai rimanenti due terzi (il 65 per 100 dell’elettorato), in una vera e propria dittatura della minoranza.
Chi sa già fin da ora che non potrà governare (Grillo e Cuperlo), si preoccupa invece di salvare il salvabile: cioè, vorrebbe che la maggioranza degli elettori, che sarà minoranza in parlamento, non venga zittita in una farsa democratica che privilegia il sostantivo all’aggettivo. E ha ragione, perché non si vede su quale principio democratico si fondi l’imposizione della volontà di un terzo della popolazione sui rimanenti due terzi.
In fondo, la tanto vagheggiata “governabilità” non è altro che la pretesa di imporre alla maggioranza della popolazione misure che essa non accetta, sulla base del principio che esse sono “necessarie”, o anche solo auspicabili, in base al parere di una minoranza. Strano modo di intendere la democrazia, appunto, che sa molto invece della dittatura. Magari non di uno solo, ma certamente di tanti, dal Presidente della Repubblica all’Unione Europea, dalle banche alla Confindustria: tutta gente che, insieme ai loro vocali portavoce, intende la democrazia come imposizione del proprio pensiero, quando non direttamente dei propri interessi, a tutti gli altri.
Anche il lodato “decisionismo” di Renzi rientra in quest’ottica, mutuata e condivisa da Berlusconi. Entrambi hanno velleità e modi dittatoriali, o almeno padronali: parlano la stessa lingua, usano gli stessi trucchi retorici, e hanno gli stessi obiettivi. E sono obiettivi antidemocratici, che non diventano più accettabili solo perché ora, invece di essere proposti da un vecchio satrapo, vengono suonati da un giovane fauno.

sabato 18 gennaio 2014

Parco del Sile - La nostra proposta

Nomina del direttore dell'Ente Parco Sile: Superiamo l'empasse politica con una proposta tecnica.




Da mesi ormai il Parco del fiume Sile attende, dalla Regione Veneto, la nomina del direttore dell'Ente.
È chiaro a tutti che non si tratta di scegliere la persona giusta, ma di accontentare le diverse correnti politiche. In questo modo si è proceduto ad assegnare un ruolo così importante per brevi periodi, a danno dei progetti che gravitano intorno al parco, come la greenway o la sistemazione della passerella dei burci.

"Quando interroghiamo i cittadini in merito all'argomento, la risposta è sempre la stessa: a cosa serve quel l'Ente?", queste le parole incredule di Antonio Mauro Saponaro, attivista del gruppo Grilli del Sile, che ha lanciato la proposta di ricercare la persona giusta tra i cittadini che abbiano le competenze e la giusta esperienza professionale.

"La direzione del Parco non richiede solo attenzione alla salvaguardia del patrimonio, ma idee nuove".
Il gruppo Grilli del Sile ha iniziato una raccolta di curricula da portare al presidente Zaia. La ricerca è partita tra gli attivisti: ingegneri, architetti e ambientalisti hanno offerto la propria disponibilità, ma chiunque può proporre il proprio curriculum scrivendo a grillidelsile@gmail.com.

Un'ultima osservazione il gruppo la rivolge agli amministratori locali, sempre pronti a criticare l'operato dell'Ente: "È possibile che da decenni si consideri il fiume Sile come una realtà differente dai comuni rivieraschi? Possibile che gli 11 comuni non abbiano capito che attraverso il fiume di risorgiva più importante d'Europa, potrebbero dare nuovo impulso al turismo, al commercio e a tutto l'indotto? Eppure navigando nei siti istituzionali si trovano pochissime indicazioni e nessun riferimento storico."

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Potete trovare informazioni sul Parco del Sile e sulle ultime polemiche che lo hanno interessato, sul Dossier che abbiamo preparato su questo blog. Cliccate qui per leggerlo.





Infine, a breve, ci sarà una serata informativa dei Grilli del Sile sull'importanza del nostro fiume che ha visto secoli di storie. Noi cercheremo di raccontarne qualcuna, perchè ne possano nascere molte altre in futuro.


A presto!


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venerdì 17 gennaio 2014

Discarica COVERI - Il Movimento chiede chiarezza

Su Treviso Oggi l'azione del Movimento sulla discarica COVERI:


Discarica Coveri, il M5S chiede chiarezza

"Che fine ha fatto il parere negativo sulla discarica?"



CASALE SUL SILE - Dopo mesi di silenzi sulle trattative il gruppo Grilli del Sile alza la voce sulla discussa discarica Coveri. «La commissione Via ha espresso parere negativo nel mese di agosto 2013. Sono passati sei mesi e tale documento, a detta della segreteria del presidente Zaia, non è ancora stato trasmesso alla giunta regionale che lo deve ratificare per chiudere il procedimento» - denunciano i grillini.

«Ultime notizie danno per certo l’acquisto da parte della società Coveri dei terreni dove andrebbe costruita la discarica: viene da pensare che abbia ricevuto rassicurazioni sulla sua fattibilità. A questo punto - prosegue il gruppo - le possibilità sono due: o la Coveri è diventata improvvisamente un’opera pia e vuole aiutare dei contadini in difficoltà comprando loro i terreni per aiutarli in questo periodo di crisi, oppure sa benissimo che la discarica si farà e quindi ha provveduto ad acquisire i terreni per iniziare l'orribile opera».

«Probabilmente i cittadini non conoscono la burocrazia, ma è evidente che un procedimento amministrativo non può completarsi in tutto questo tempo, soprattutto perché manca solo la trasmissione delle motivazioni del parere negativo già espresso. Di contro è inspiegabile che chi non potrebbe più costruire la discarica, acquisti proprio i terreni dove sarà realizzata».

L'ultima domanda se la pone Nicola Villan, attivista casalese del Movimento 5 stelle che punta il dito alle forze politiche: «dove sono finite tutte le forze politiche che qualche mese fa si sono auto-celebrate per la vittoria contro la discarica? Dove sono tutti quei soggetti politici che si sono presi il merito di aver costretto la commissione Via ad esprimere parere negativo solo grazie al loro operato?».


Inserite i vostri commenti.

Rassegna stampa del 17 gennaio 2014 - Non c'è alternativa ai 5 Stelle

Dal Corriere di oggi un articolo che la dice lunga sulle novità del PD:


IL GOVERNO DEI SEPARATI IN CASA

Ma così non si va da nessuna parte




Editoriale di Massimo Franco
I toni usati ieri nella Direzione del Pd da Matteo Renzi sono perentori, quasi minacciosi: verso gli avversari interni e verso il governo. Non ci sono concessioni a chi ha criticato il dialogo sulla riforma elettorale con Silvio Berlusconi. Viene bocciato qualunque cambio nei ministeri. Il progetto rimane quello di archiviare «le intese larghe o striminzite»; e di avere un sistema che preveda il premio di maggioranza. E chi pensa di tramare contro di lui col voto segreto in Parlamento, deve sapere che la coalizione salterebbe. Il senso è chiaro: il dominus del partito e dunque anche del governo è il segretario votato alle primarie di dicembre. 

Forse la nomenklatura del Pd non l’aveva previsto, ma l’effetto dell’investitura è quello di dettare una strategia senza condizionamenti. Enrico Letta, incontrato nella notte, «può andare avanti» se fa bene, non ci sono scadenze per il suo governo. Renzi assicura di criticarlo «non per fargli le scarpe, ma per aiutarlo». E infatti lo pungola ruvidamente, imputandogli errori e inadeguatezze; e chiedendogli «una visione, non un rimpastino»: frecciate indirizzate a Palazzo Chigi, ma destinate a colpire lo stesso Quirinale.

Eppure, dietro tanta perentorietà si percepisce un filo di preoccupazione. È come se Renzi si rendesse conto di guidare dirigenti e parlamentari perplessi dai suoi metodi: al punto da attaccarlo in modo strumentale quando conferma un incontro con Berlusconi «per provare a chiudere». La durezza con la quale risponde ai critici è giustificata: è difficile dargli torto quando ricorda che col Cavaliere è stato formato un governo. Il sospetto, tuttavia, è che il tabù berlusconiano veli resistenze e riserve più di fondo... continua a leggere 

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Non c'è niente da fare. Ovviamente Grillo ha sempre avuto ragione a non allearsi con questa gente. Non c'è alternativa al Movimento 5 Stelle per chi voglia veramente cambiare.


mercoledì 15 gennaio 2014

Rassegna stampa del 15 gennaio 2014

Da Treviso Oggi apprendiamo che:

Sile senza presidenza: «Siamo preoccupati»
Il sindaco di Casier Marzullo scrive al presidente veneto Luca Zaia











CASIER - Preoccupazione per la situazione di stallo che da tempo perdura nell'Ente Parco Sile. Questo lo stato d’animo messo nero su bianco in una lettera che il sindaco di Casier, Daniela Marzullo, ha inviato al governatore Luca Zaia.

Situazione che si è aggravata dal primo gennaio 2014, con la scadenza dell'incarico ad interim a Diego Lonardoni.

«L'assenza della direzione blocca di fatto l'attività amministrativa dei nostri comuni, per cui insistere nel territorio del Parco sempre più diventa un onere piuttosto che, come dovrebbe essere, un vantaggio e un vanto» scrive Marzullo...continua a leggere

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Sulla Tribuna di Treviso, un articolo sulle aperture domenicali dei negozi:

Negozi, nella Marca cresce il “partito” degli obiettori
Zanchetta, coop Toniolo e Fratelli Gatto seguono la scelta della chiusura Sorelle Ramonda: «Siamo costretti a restare aperti, ma siamo contrari»


In mezzo alla moltitudine che spera aprendo 24h, di guadagnarci, c’è anche chi finché può, si rifiuta, nonostante tutte le difficoltà che questa scelta comporta. Riccardo Zanchetta del noto caseificio di Casale sul Sile, mostra all’onorevole Cimmino uno scontrino di un supermarket dove si invitano i clienti ad andare a fare le spese la domenica, perché i punti raddoppiano. «Come si fa a competere senza armi?», domanda. «Finché riusciamo a tenere chiuso la domenica lo facciamo, ma la pressione che proviene dall’esterno è fortissima. Le 12 domeniche aperte, non andavano bene? La liberalizzazione non porta a nulla»...continua a leggere.





lunedì 6 gennaio 2014

Rassegna Stampa del 06 gennaio 2014

Riceviamo una segnalazione da "OderzoGrilla" il meetup di Oderzo.

Un articolo del 4 dicembre 2014 parla della Senatrice De Pin tessendone le lodi e trascurando altri dettagli...


... Dettagli che però sono ricordati in una successiva risposta del Movimento di Oderzo:

Risposta alla senatrice De Pin



In merito all’articolo uscito sul Gazzettino di Treviso Venerdì 4 Gennaio 2013, intitolato “De Pin usa la bici e risparmia, donati 4mila euro al Comune”, il Meetup Oderzo Grilla vuole precisare quanto segue:
 - Donare  l’eccedenza di quanto percepito come Senatrice al Comune di Fontanelle e ad altre associazioni umanitarie o culturali, è una libera scelta di Paola De Pin che non si può certo criticare.
 - Giustificare la cifra donata dichiarando “speravo di poter dare di più” e citando i problemi personali legati alla sua attività affittata, a suo dire, a “dei grillini”, è semplicemente scorretto.
 - Premettendo che riguardo al contenuto delle accuse se ne occuperanno i diretti interessati, noi ci chiediamo invece se nel contratto stipulato figurano anche gli orientamenti politici dei contraenti, e se questi sono tanto importanti da essere citati nell’articolo in questione, o se si tratta solamente dell’ennesimo sfogo di Paola De Pin per screditare il MoVimento 5 Stelle e le persone che ne fanno parte.
 - Essendo accostato il termine “grillini” ad un presunto scippo, è doveroso puntualizzare che il MoVimento 5 Stelle non ha scippato nessuno, anzi ad oggi è l'unico gruppo politico a rifiutare fin dalle prime elezioni, le regionali del 2010, i rimborsi elettorali, giudicati incostituzionali anche dalla corte costituzionale (e che pertanto TUTTI dovrebbero restituire). Inoltre i Parlamentari M5S sono riusciti a far aprire un conto dove versare le eccedenze della diaria a favore del microcredito alle piccole e medie imprese, sangue vitale per le nostre aziende in un periodo di così grande sofferenza, nel quale, al momento, sono stati versati 2.500.000€.
 - Riteniamo che le persone "non" menzionate da Paola De Pin abbiano tutto il diritto di difendersi dalle accuse loro rivolte nelle opportune sedi, senza utilizzare la pregiudiziale che la Signora sia una transfuga dal MoVimento.
 - Ci auguriamo che la Senatrice De Pin trovi presto il modo di far scrivere di sé esclusivamente per le buone azioni che siamo certi seguiterà a realizzare.
 - Nel frattempo, come avevamo già specificato nel nostro comunicato stampa del 21/06/2013, siamo ancora in attesa di ciò che la Senatrice De Pin aveva promesso, ovvero una rendicontazione puntuale delle sue spese, senza contare che, alla luce delle regole firmate da tutti i parlamentari M5S prima delle elezioni, continuiamo ad aspettarci le sue dimissioni.
Ricordiamo infine che la solidarietà, per essere considerata tale, dovrebbe essere un gesto generoso, ma soprattutto  disinteressato.


---> Vedi l'articolo originale

Ricordiamo infine, per completezza di informazione, che sul Gazzettino non c'è, che l'altro cittadino Portavoce al Senato (senatore) di Oderzo, GIANNI GIROTTO, lui sì in carica a pieno titolo nel Movimento 5 Stelle, ha già restituito finora oltre 43.000 Euro (quarantatremila) e tutti i suoi bonifici in tal senso sono visibili a tutti su internet a questo indirizzo.

Buona visione e tante considerazioni sull'imparzialità e professionalità di certa stampa veneta.

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sabato 4 gennaio 2014

giovedì 2 gennaio 2014

Caso esodati... esemplare e da ricordare nei secoli!

Dal Corriere un articolo sul caso esodati che conviene leggere perché si comprende come il governo Monti, di cosiddetti tecnici, fosse in realtà un'accozzaglia di persone di competenza indefinibile, che hanno però sottoscritto con l'Europa impegni gravosissimi per tutti noi.
Infatti mi piacerebbe sapere se la Fornero si è rivolta all'INPS per avere dati certi PRIMA di preparare la famosa legge. Se poi abbia chiesto all'INPS una consulenza sul problema e quindi sui veri numeri, esborsi e problemi vari (altrimenti Mastrapasqua che lo paghiamo - salatissimo - a fare?). Insomma leggete perché è molto istruttivo...

I veri numeri sul caso esodati
Solo uno su tre ha ricevuto l’assegno

Su 130 mila stimati, accolte 80 mila domande. Finora erogate 27 mila pensioni. L’Inps: pagamento dovuto dopo la mobilità


Con il richiamo del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che nel messaggio di fine anno ha voluto richiamare anche la loro condizione tra quelle di sofferenza sociale, gli «esodati» si affacciano da protagonisti anche sul 2014. A rigore, si tratterebbe dei lavoratori che hanno perso il posto o si sono licenziati in vista della pensione che sarebbe scattata per loro nel 2012, ma si sono ritrovati improvvisamente con la riforma Fornero che ha cambiato le carte in tavola, in molti casi rinviando di parecchi anni l’appuntamento con l’assegno previdenziale. Senza più lavoro e con la pensione diventata di colpo un miraggio, gli esodati hanno da allora riempito le cronache. 
UN PASTICCIO INFINITO - Prima con l’esplosione di migliaia di storie drammatiche di persone senza più alcun reddito. Poi con le prime mosse del governo che cercò di capire quanti fossero gli esodati, ma senza arrivare a una parola chiara, con l’Inps che a un certo punto (giugno 2012) aveva stimato in 390 mila le persone a rischio, ma poi fu costretto dal governo a rimangiarsi l’allarme...continua a leggere.

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Infine se vi interessa sapere che fine ha fatto la Fornero, leggete qui. Sembra sia tornata alla sua cattedra di economia politica. Fantastico! Siamo in una botte di ferro!