Quando sentiamo in televisione che "l'accordo tra Renzi e Berlusconi" tiene, ci si accappona la pelle. Non è che siamo molto impressionati perché noi Grilli del Sile sapevamo già con chi avevamo a che fare, ma ci chiediamo come debbano sentirsi coloro che, in buona fede e avendo una certa idea di paese, abbiano votato PD, avendo magari in mente idee di onestà, giustizia sociale, distribuzione della ricchezza, legalità e rispetto delle istituzioni (ebbene sì, noi pensiamo che anche tra i non "grillini" ci siano persone che la pensano così. Infatti contiamo di spingerne molti a votare per noi, la prossima volta).
Renzi, con una disinvoltura che ha dell'incredibile, ha preferito fare un accordo con Berlusconi, con uno condannato da una Magistratura che paghiamo lautamente per far rispettare la legge (altrimenti che la paghiamo a fare?) screditando non solo la stessa Magistratura dichiarandola pubblicamente inutile, ma lanciando un segnale chiaro a tutti gli italiani: La legge non è uguale per tutti; ce ne possiamo fregare bellamente se ci fa comodo e pur di arrivare e mantenere il potere possiamo fare accordi non solo con Berlusconi (condannato e cacciato dal parlamento) ma domani anche con la Mafia (come sembra che lo Stato abbia del resto già fatto) e anche con il Diavolo, se sarà necessario (con buona pace del mondo Cattolico, che con il diavolo non dovrebbe avere niente a che fare).
Gli elettori del PD sono d'accordo con questo?
Forse sono d'accordo i 2 o 3 milioni che hanno votato alle primarie, il 60% dei quali ha voluto Renzi (che quindi, considerando che gli italiani sono 60 milioni, è andato al potere grazie a 1 milione e 500 mila voti - il 2,5% degli italiani)?
E tutto questo quando Renzi non ha mai fatto un serio tentativo (come non lo hanno fatto gli altri capi del PD prima di lui) di discutere con i Cinque Stelle, che già parlano fin dalla loro nascita di onestà, di limitazione di incarichi, di maggiore democrazia, di abolizione di sprechi e ingiustizie, di reddito di cittadinanza per i più deboli, di aiuto alle piccole imprese, di credito e di lavoro, di finanza equa e responsabile.
I capi del PD sanno cosa sta a cuore al movimento e basterebbero delle proposte sensate in parlamento (il luogo deputato alla discussione) per costringerci a votare per la loro approvazione, come ci siamo sempre offerti di fare.
Ma queste cose sensate, secondo voi, interessano a Berlusconi?
Che tipo di accordo si potrà fare, su questi temi, con lui?
E quindi, alla fine, queste cose interessano davvero agli elettori del PD o finora vi siete magari presi in giro da soli?
Attendiamo una risposta e l'avremo nelle prossime campagne elettorali che ci aspettano, per il Parlamento Europeo e per i vari comuni che andranno al voto in primavera.
Serve una seria riflessione perché forse é l'ultima occasione possibile.
I Grilli del Sile
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