giovedì 13 giugno 2013

Perché ce l'hanno con i Cinque Stelle?

Chiunque scorra i giornali degli ultimi mesi non può fare a meno di vedere l'incredibile campagna di stampa costruita contro Grillo e i Cinque Stelle. Una cattiveria e un astio che non si sono mai visti per alcun altro partito o formazione politica.
Ma di cosa si accusano i grillini? Di furto e ruberie varie? Di aver intascato soldi pubblici? Di essere corrotti? Di essere ministri incompetenti? Di aver nominato figli e parenti in incarichi pubblici? Di aver nominato baldracche, nani e ballerine a parlamentari? Di aver nominato propri avvocati in parlamento dove sono pagati con soldi pubblici mentre seguono i fatti privati di qualcuno che magari ha svergognato il nome dell'Italia nel mondo?  Di aver comprato lauree false in improbabili paesi per fare finte carriere? Di aver coperto fallimenti bancari apocalittici a spese dei contribuenti e dei clienti? Di aver accumulato decine di incarichi tutti lautamente pagati senza svolgerne bene neanche uno?...

Certo che no. Tutte queste cose sono tranquillamente tollerate e perdonate. Ci mancherebbe. Cose che succedono.

 I grillini sono tanto odiati perchè hanno rinunciato al finanziamento pubblico dei partiti. Ben 42 milioni di euro in un colpo solo. Per aver raggiunto il 25% dei voti nazionali in soli TRE ANNI, senza strutture di partito, senza giornali e televisioni e soprattutto SENZA SOLDI e grazie alle chiacchiere di un comico. Per aver rinunciato a fare un governo con un partito che li aveva sbeffeggiati e disprezzati durante tutti i mesi precedenti.  Per aver rinunciato a gran parte del loro stipendio di parlamentari, circa 19.000 euro AL MESE, per tenersene solo 2500 e vivere e lavorare contro tutto e tutti facendo i salti mortali come tutti gli italiani normali.
Credete sia facile? Io penso di no. Ai grillini piacerebbe tenerseli tutti e diventare ricchi (come fanno tutti gli altri senza che NESSUNO abbia niente da dire), ma invece lo fanno per essere coerenti con i loro principi. Dovrebbero essere aiutati in questa loro fatica, onorati e indicati come esempio, invece che cazziati continuamente.
Inoltre sono odiati per aver candidato solo persone INCENSURATE, non iscritti a partiti politici, non politicanti di carriera, magari inesperti, ma comunque quasi tutti laureati e dotati buona volontà. Per aver detto a gran voce che vanno tolti i privilegi e i finanziamenti pubblici ai giornali, in modo che i giornalisti non possano essere influenzati da regali pubblici quando debbano criticare le azioni del governo. E' una cosa logica e normale in ogni paese civile e veramente democratico, verrebbe da dire. O no?

Fateci un pensierino.

Certo che la gente è strana. Cosa volete in realtà? Barabba o Gesù? Ancora una volta state scegliendo Barabba. Dopo però non lamentatevi se, mentre siete a testa in giù a pregare, vi fregano il portafoglio.


PS: E mentre infuria la polemica su Grillo e i parlamentari ribelli, e la scarsa democrazia che ci sarebbe nei 5 Stelle (mentre invece ce n'è nel PDL o nel PD dove un Renzi, voluto da tutti, non conta ancora nulla), nessuno più parla del finanziamento ai partiti che è rimasto, degli stipendi esagerati dei parlamentari che sono rimasti, dei milioni di cassaintegrati a far nulla pagati con i soldi pubblici per tener buoni i sindacati mentre invece autonomi, negozianti e artigiani crollano a migliaia e a centinaia di suicidano, delle pensioni milionarie, ecc. ecc. Di tutto questo l'indaffaratissimo Letta non ha tempo di occuparsi, ovviamente.
Quindi distraiamoci parlando di un comico che continua a dirci, rabbiosamente e disperatamente, che non c'è proprio più niente da ridere...





domenica 2 giugno 2013

Rassegna Stampa del 02 giugno 2013

Da La Tribuna di Treviso

«No all’Ikea»: negozianti sulle barricate
Confcommercio è già sulle barricate, Muraro apre al colosso del mobile, ma mette un freno alle restanti attività del centro commerciale.
La nuova domanda di Ikea per l’insediamento a Casale sul Sile - fra i 420 e i 430 mila metri quadri di superficie, di cui 60 mila destinati al megastore dell’arredamento - rilancia le polemiche e torna a delineare gli schieramenti.

sabato 1 giugno 2013

Rassegna stampa del 01 giugno 2013

Da Treviso Today

Ikea a Casale sul Sile, depositata nuova domanda
Ikea a Casale sul Sile, gli svedesi ci ripensano e tornano alla carica
Il colosso nordeuropeo torna sui propri passi e riprende in mano il progetto trevigiano. Depositata in Regione la nuova domanda per la realizzazione del polo commerciale“
Qualcuno aveva esultato, altri avevano storto il naso rimpiangendo la comodità di non dover andare a Padova per fare acquisti.
Qualche mese fa Ikea aveva annunciato l'intenzione di rinunciare al progetto di Casale sul Sile, un po' per questioni economiche, un po' a causa degli intoppi burocratici incontrati.
I fan trevigiani dei mobili low cost possono tirare un sospiro di sollievo: Ikea ci ha ripensato.
Secondo quanto riportato da La Tribuna di Treviso, nei giorni scorsi il gruppo svedese avrebbe depositato in Regione una nuova domanda per la realizzazione del centro commerciale di 420 mila metri quadri, ai confini tra Casale e Preganziol, a due passi della rotonda del Passante vicino al casello.




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Ikea a Casale sul Sile, depositata nuova domanda
Il colosso nordeuropeo torna sui propri passi e riprende in mano il progetto trevigiano. Depositata in Regione la nuova domanda per la realizzazione del polo commerciale


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