venerdì 28 febbraio 2014

Riceviamo e volentieri pubblichiamo...Una intervista per strada a Gianni Girotto, cittadino portavoce al Senato.

Intervista al nostro Senatore Gianni Girotto (risiede a San Biagio di Callalta). E' stato superbo! L'ho incontrato 10 giorni fa a Maserada in "Aperitivo col Senatore" organizzato dal meet-up Treviso Nord-Est. Persona squisita, tranquilla e preparata. Veniva a relazionare i suoi elettori sugli umori e i "rumori" nei Palazzi a Roma e dopo una settimana di lavoro massacrante ed incessante (meglio stare in Ufficio che andare per le strade di Roma! Parole sue) era visibilmente stanco e pensieroso, ma felice di ritrovarsi tra persone semplici e schiette.

Cordiali saluti,
Maurizio Carrara


A proposito di democrazia, epurazioni e libertà...




La democrazia

Si ripete la solita, patetica scena giornalistica a caccia di titoli che suscitino interesse mediatico. Obiettivo comune: il Movimento 5 Stelle. Questa volta le "epurazioni" sono addirittura quattro. Partono i commenti che riesumano Stalin, che paragonano le parole di Grillo a quelle di Hitler e tutto questo, solo per screditare un movimento che ha cambiato tutte le regole.
Il 21 febbraio appare un post sul blog di Beppe Grillo nel quale si parla della sfiducia di Orellana da parte del suo territorio. Stessa sorte toccherà a Bocchino e Campanella due giorni dopo, ma i giornalisti oggi fanno finta di meravigliarsi e gridano allo scandalo. 
Non è mai successo, hanno ragione tutte le testate più quotate. 
Non è mai successo che i cittadini chiedano conto ai loro parlamentari, votati ed eletti sul territorio, del loro operato in parlamento. Non è mai successo che gli elettori pretendano che i propri portavoce siano presenti nelle città dalle quali sono partiti, per portare la voce dei cittadini stessi, nelle stanze del potere.

Si è perfino scomodato l'articolo 67 della Costituzione che recita: "Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato", ignorando come esso si riferisca alla libertà di ogni parlamentare di prendere le distanze dal suo partito al fine di salvaguardare la Nazione. Negli anni abbiamo assistito all'abuso di questo diritto, al fine di rendere le promesse elettorali valide per il tempo nel quale sono pronunciate. No, non è mai successo che la coerenza con un programma condiviso con i cittadini, sia poi rispettata. La democrazia partecipata è un impegno gravoso e limitante. La democrazia diretta è un riflettore perennemente puntato sulla testa di chi ci rappresenta.

Gli attivisti del movimento e tutti gli elettori stremati da una classe dirigente sorda e cieca, sono fieri delle vedette presenti alla camera e al senato. Sono poco più di 150 parlamentari pronti a qualsiasi sacrificio pur di non farci perdere la speranza e la titolarità del diritto.

I parlamentari 5 Stelle sono lì per fare quello che vogliono i cittadini che hanno votato il Movimento. Possono usare la loro libertà di pensiero solo per eseguire al meglio l'incarico. Se essi la pensano diversamente devono dimettersi e lasciare il posto ad altri. I parlamentari sono DIPENDENTI dei cittadini, non la loro guida o i loro superiori. Devono realizzare il programma che si sono impegnati a rispettare, deciso dai cittadini. Ne' possono essere loro a decidere chi va espulso o no, perché altrimenti costituirebbero una casta autoreferenziale e inamovibile. I cittadini decidono tutto. E loro devono rispettare il patto che hanno firmato accettando l'incarico. Tutto il resto è solo strumentalizzazione in malafede, dimenticando che quando non c'è il controllo dei cittadini, i parlamentari possono fare come Scilipoti, o Casini, o Fini e nessuno riesce a fermarli.

Ora molti parlano di mancanza di democrazia puntando il dito su Grillo e Casaleggio, quando tutti i parlamentari del Movimento 5 Stelle sostengono di non aver quasi mai parlato con loro, tantomeno di aver mai ricevuto indicazioni di voto o suggerimenti su come o cosa scrivere negli atti ufficiali.

La verità è solo una: la democrazia è libertà, la libertà di andare per la propria strada quando non si condivide più la stessa visione.

I Grilli del Sile

giovedì 20 febbraio 2014

Vi ricordo la serata di DOMANI SERA, ore 21



VENERDÌ 21 FEBBRAIO ORE 21:00 nel CENTRO SOCIALE in VIA SANTI, 2 a DOSSON DI CASIER. 

Racconteremo il Sile da 500 a.c. Ai giorni nostri. Come si viveva, come si lavorava e in generale, cosa è stato per i nostri predecessori il fiume di risorgiva più importante d'Europa.
Vi spiegheremo come è nata Venezia e quali siano le caratteristiche del nostro amato fiume.
Relatori della serata saranno: 


GIORGIO PEZZIN
scrittore e appassionato storico

GIANNINA MARCON
fotografa e attivista WWF


Ospite d'onore sarà la cittadina portavoce alla camera dei deputati per il Movimento 5 Stelle, ARIANNA SPESSOTTO. Il Sile è sempre stato al pari delle nostre autostrade e Arianna è proprio in commissione trasporti e ci illustrerà cosa si discute oggi in parlamento su questo delicato argomento. 


Moderatore della serata ANTONIO MAURO SAPONARO, candidato sindaco per Casier del Movimento 5 Stelle, che sarà lieto di ascoltare i suoi concittadini in merito al programma per il futuro di Casier:
IL DIAMANTE DEL SILE.


VI ASPETTIAMO NUMEROSI

L'Editoriale di Marco Travaglio sul nuovo governo Renzi...

L'editoriale di Marco Travaglio - Da il Fatto Quotidiano del 19-02-2014

Incoerenzi

(Marco Travaglio)


Siccome è nell’interesse di tutti che il governo Renzi combini qualcosa di 
buono, si spera vivamente che le anticipazioni sui possibili ministri 
uscite sui giornali, compreso il nostro, siano tutte false. E cioè che il 
turbopremier e il suo entourage si divertano a far filtrare nomi 
improbabili e impresentabili per nascondere la vera lista dei ministri, da 
sfoderare al momento giusto per stupirci tutti. Se così non fosse, ci 
sarebbe da dubitare non solo della buona riuscita del nuovo governo, ma 
anche della sanità mentale del suo capo. Renzi giurava di non voler 
cambiare il governo, ma l’Italia. Ora ha cambiato il governo e l’Italia 
(almeno quella politica) rischia già di cambiare lui. Lui che il 4 
dicembre, appena prima di diventare segretario del Pd, domandava a Letta: 
“Ma come si fa a governare con Alfano, Giovanardi e Formigoni?”. Ora ce lo 
spiegherà lui come si fa, visto che governerà con Alfano, Giovanardi e 
Formigoni mentre persino i più autorevoli suoi supporter rifiutano di 
entrare nel suo governo. Per carità, sappiamo bene quali prezzi deve pagare 
chi deve gestire un’Armata Brancaleone che stando alle elezioni di un anno 
fa e agli ultimi sondaggi rappresenta poco più di un terzo dei votanti e di 
un quinto degli italiani, e che in Parlamento si regge sul premio di 
maggioranza del Porcellum raso al suolo dalla Consulta. Ma un forte segnale 
di novità e discontinuità rispetto al governo Letta è d’obbligo, non 
foss’altro che per giustificare l’improvviso e improvvido ribaltone a 
Palazzo Chigi. Oltre ché per tener fede alla fama di Rottamatore, 
Innovatore, Demolition Man. Qualche nome nuovo e valido circola (Colao, 
Guerra, Gino Strada), ma stradomina l’Ancien Régime. Agli Esteri e 
all’Interno si dice che lascerà la Bonino, entrata in Parlamento 38 anni 
fa, e Alfano. Ma come fa? L’estate scorsa, quando esplose lo scandalo 
Shalabayeva, Renzi disse che, se fosse già stato il segretario del Pd, 
avrebbe sfiduciato Alfano, colpevole di “una vicenda di cui come italiano 
mi vergogno, che coinvolge una bambina di sei anni” ed era “indegno 
scaricare su servitori dello Stato e forze dell’ordine tutte le 
responsabilità senza che venga mai fuori un responsabile politico”. Tutto 
dimenticato?
Un altro uomo forte del “nuovo” governo Renzi dovrebbe essere Dario 
Franceschini, che qualcuno vorrebbe financo vicepremier: ma quando, nel 
2008, divenne segretario del Pd al posto di Veltroni, Renzi lo chiamò 
“vicedisastro” perché aveva condiviso con Uòlter la disastrosa campagna 
elettorale che aveva portato al trionfo di B.. Come può un vicedisastro 
diventare il vice-Renzi, o anche soltanto un suo ministro? Per l’Economia 
si alternano fautori di una mega patrimoniale, come Barca; rigoristi come 
la Reichlin, aspirante banchiera londinese, il bocconiano Tabellini e i 
boiardi Bernabè e Padoan; e vecchi politici come Delrio (sindaco di Reggio 
Emilia) e addirittura Fassino. Per dire quant’è grande la confusione sotto 
il cielo.
Idem per lo Sviluppo e il Lavoro, dove sembra non si riesca a immaginare 
nulla di più nuovo e discontinuo di un Ichino, un Moretti, un Montezemolo: 
le quintessenze del vecchio establishment. La Giustizia, devastata da 
vent’anni di leggi vergogna trasversali, chiederebbe uno sforzo 
supplementare di coraggio e fantasia. E invece ecco un “ex” di 18 anni fa 
come Flick; il solito Vietti che, sebbene abbia materialmente scritto la 
porcata sul falso in bilancio, pare non piaccia (più) a B.; Guido Calvi, 
l’avvocato di D’Alema e Geronzi e il coautore di pessime leggi; Andrea 
Orlando, diplomato al liceo scientifico; e – udite udite – Livia Pomodoro, 
che già negli anni 80 lavorava al ministero della Giustizia con la Dc e il 
Psi e poi con Conso in piena trattativa (dovrà testimoniare al processo), e 
tre anni fa concordò con Ghedini un calendario del processo Mills così 
lento che andò in prescrizione prim’ancora della prima sentenza. Che cos’è, 
uno scherzo? 
Speriamo.

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mercoledì 19 febbraio 2014

Dice Renzi che dobbiamo fidarci...

Intervista alle Invasioni Barbariche...





Dal suo libro:



C'è certamente da fidarsi. Cosa aspettiamo a fare un governo insieme a lui?

Inoltre se finiremo in galera lui non solo ci salverà, ma ci farà anche ricevere dal Presidente della Repubblica.



lunedì 17 febbraio 2014

Su "Aria che tira" della rete La7 una commento di Marco Travaglio sul governo Renzi...

"Qualcuno risponda del fallimento del governo Letta" ha osservato Marco Travaglio rispondendo all'analisi di Alessia Morani (Pd), ed ha proseguito: "C’era bisogno di Nostradamus per prevedere il fallimento del governo Monti prima e quello Letta poi?"
Alla discussione erano presenti, oltre alla conduttrice, Filippo Civati in collegamento video e Alessia Morani, una renziana che fa parte dell'"Harem" delle entusiaste.
Godetevi Travaglio, efficace e diretto come sempre...


Paperone e la ricrescita felice...

Segnalo  nuovamente la storia di Pezzin  a proposito della crisi economica in corso, del perché è nata, ecc. La ricordo per chi non l'ha mai letta. Secondo me é divertente e ha ancora validi riferimenti a personaggi di oggi...


ZIO PAPERONE E LA RICRESCITA FELICE

Tornando in città dopo un periodo di vacanza da Nonna Papera e passando dalle parti del Club dei Miliardari, Paperino e nipotini lo sentono dapprima scosso da una solenne risata, poi da urla di rabbia, e infine eccolo sputare fuori da una botola sul tetto nientemeno che Paperone, letteralmente lanciato in volo dalla CER (Catapulta di Espulsione Rapida) riservata ai soci disonorati.

Alla fine di un volo ben calibrato Paperone piomba in un cassonetto proprio mentre arriva il camion della Nettezza Urbana che, prima che il papero si riprenda, agguanta il cassonetto con le pinze robotizzate, lo vuota nel cassone e si avvia alla discarica. Paperino e nipotini lo rincorrono, ovviamente, ma siccome la loro auto finisce la benzina, arrivano in ritardo, riuscendo a recuperarlo solo nel tardo pomeriggio, estraendolo a fatica e di nascosto da un mucchio di compostaggio, lurido e puzzolente da far paura.
Mentre fa il bagno in una fontana dei giardini pubblici, sotto lo sguardo sbalordito dei passanti e paziente dei nipoti (di rientrare in casa con quell'odore, non se ne parla nemmeno), Paperone spiega ancora infuriato il motivo di quel disonorevole trattamento:


“Il fatto é che mi sono rifiutato di sottoscrivere i loro titoli derivati – spiega Paperone insaponandosi per bene – li hanno inventati le banche di Rockerduck e io non mi fido di quel furfante. I miei colleghi miliardari invece, attratti dai rendimenti che promettono, si sono fatti abbindolare e li hanno comprati investendo milioni di dollari. Io ho cercato di avvertirli, ma quelli non hanno sentito ragioni e, quando ho insistito a dire che era un bidone, mi hanno detto che avevo perso il mio fiuto per gli affari e mi hanno cacciato dal club.”

“Cacciato dal club? - Paperino e nipotini sono sbalorditi. - Ma se sei comunque il papero più ricco del mondo?”

Ma Paperone si affloscia disperato rivelando che non è più così, purtroppo. Da tempo le sue banche sono vuote di correntisti, avendo tutti i suoi clienti prelevato i loro risparmi per andarli a versare nelle banche di Rockerduk che, proprio grazie ai suoi nuovi prodotti finanziati “creativi” - fondi di investimento, obbligazioni e soprattutto derivati, promette lauti guadagni per chiunque.

“Il fatto è che finora gli è andata davvero bene – commenta rassegnato lo zione – i suoi titoli hanno davvero fatto faville e la borsa di Paperopoli è salita più che mai facendo fare a tutti affari d'oro. Senza contare il mercato immobiliare alle stelle. L'economia tira alla grande, ma io so che sotto c'è qualcosa di poco sano e non può durare. Ma Rockerduck ha l'appoggio del nuovo sindaco e finché Furfaldo Spendaccioni avrà in mano il governo della città distraendo tutti con le sue feste e cotillons, nessuno riuscirà a farli rinsavire.”

“Furfaldo Spendaccioni? - Paperino cade dalle nuvole. - E chi sarebbe?”... continua a leggere.



giovedì 13 febbraio 2014

Rassegna stampa del 13 febbraio 2014

Dal Corriere.it un bell'articolo che commenta tutte le contraddizioni di Renzi e la sua Bella Compagnia...

Giochi pericolosi


Nell’Europa «normale» si diventa capi del governo dopo aver vinto le elezioni, in Italia no. Da noi basta vincere (sia pure alla grande) le primarie del Pd. Infatti, salvo colpi di scena dell’ultima ora sempre possibili, Matteo Renzi sarà chiamato tra pochissimo alla carica di presidente del Consiglio: non solo senza aver mai partecipato a una competizione politica nazionale, e tanto meno aver in essa vinto alla testa di un partito, ma senza neppure sedere in una delle due Camere elettive, dal momento che, come si sa, egli non è né deputato né senatore. Una delle tante anomalie della vita pubblica nella patria della Costituzione «più bella del mondo».

Le anomalie però talvolta costano care. E ad accorgersene potrebbe essere proprio Renzi. Sostanzialmente inviso a una parte notevole del suo partito, la vera forza del sindaco di Firenze è stata fino a oggi nella simpatia e nel consenso che egli sapeva ottenere presso l’opinione pubblica. Ma quando siederà a Palazzo Chigi - non portatovi però dal successo elettorale che quel consenso prometteva, bensì da una decisione tutta interna al Pd - sarà principalmente se non solo con il suo partito che egli dovrà vedersela. Da presidente del Consiglio - arrivatovi tuttavia nel modo che proprio lui aveva tante volte condannato: per designazione di una nomenclatura di partito - non potrà fare appello ad alcuna volontà popolare, ad alcun patto politico con gli elettori. Sarà solo. Solo, alle prese con quegli intrighi, quelle giravolte, quelle vendette, abituali nel campo dei Democratici, che oggi amareggiano il triste commiato di Enrico Letta, e che domani - come dubitarne? - cominceranno subito, implacabilmente, a lavorare ai fianchi anche lui... continua a leggere.

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E' successo tutto in una giornata.
Da Huffington Post su una cosa ridicola...

Una crisi drammatica, una gestione ridicola

Dal direttore Lucia Annunziata

Sappiamo ormai che né Matteo Renzi né Enrico Letta temono i moniti della Storia - 
il primo non si fa intimorire da precedenti sfortunati, il secondo ama le regole però le considera secondarie alle Istituzioni - ma forse entrambi dovrebbero in queste ore riflettere almeno sui moniti del ridicolo.
Ridicolo è l'unico termine proprio per definire il clima di questo passaggio politico, sbracato nei modi, nello stile e nella sostanza. Una staffetta di governo, cioè un cambio al vertice del paese viene giocato fra due individui, che ne discutono faccia a faccia come se il loro posto fosse una questione personale, che ne discutono in sedi istituzionali come Palazzo Chigi ( uno ci va con la smart , segno di giovanilismo e semplicità da cui dovremmo farci affascinare come accade al presente (e futuro) ministro Franceschini che la fotografa?) per decidere tra loro come, quando , e se, passarsi di mano un potere per cui nessuno dei due è stato votato.
Sullo sfondo la suprema assise di questa contesa fra i due, c'è la direzione di un partito, il Pd. Un solo partito che decide come e quale premier darsi? Abbiamo capito bene? Un partito, che esso stesso, ricordiamo bene, ha a malapena vinto le elezioni, come ammesso dai propri dirigenti. Un clima da ragazzi del muretto. Altro che Blair e Brown - si facciano sotto coloro che vogliono spiegarci le somiglianze tra i casi, e si ricordino del conto dei voti del Labour: Blair aveva vinto tre mandati mentre i voti su cui si regge il Pd attuale sarebbero invisibili senza premio di maggioranza.
Nel frattempo circolano già liste di ministri - c'è bisogno di sottolineare quanto poco istituzionale questo sia? Anche se devo dire che se son quelle che si anticipano ( ma non ci posso credere) non si capisce nemmeno perché si dovrebbe cambiare governo...continua a leggere.

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mercoledì 12 febbraio 2014

Riceviamo e volentieri pubblichiamo: Un Paese in ginocchio - Una proposta da discutere

Un Paese in ginocchio.






Quali sono oggi i piani di governo sul tema prevenzione. Esistono piani d’intervento e manutenzione o esistono purtroppo solo quelli di tamponamento?
Abbiamo un Paese in ginocchio, frane smottamenti crolli, interi paesi isolati, linee ferroviarie interrotte, città terremotate fantasma, rottura di argini di grandi fiumi, aree alluvionate; il Paese è davvero in ginocchio.
I soldi dei danni subiti quantificati dalle amministrazioni locali sono dieci volte superiori a quelli che si sarebbero dovuti spendere per la prevenzione. Perché non lo si è fatto?
Ma, proprio perché i fondi per la prevenzione sono stati tagliati quasi completamente, mi chiedo quali risorse possa trovare disponibili il governo per pagare i danni, ed avviare la ricostruzione; credo sarà davvero difficile ricevere qualunque risarcimento.
Vaste aree, intere regioni come Liguria Veneto Friuli Toscana Lazio e non per ultime la Calabria e la Sicilia, hanno avuto un forte dissesto idrogeologico. E il governo resta alla finestra. Ma dove sono finiti i soldi?
Qui occorre mettere in sicurezza il territorio, riqualificare le aree dissestate, bonificare quelle alluvionate, rinforzare gli argini dei fiumi, e tanto altro ancora.
Tuttavia per un aiuto concreto alla ricostruzione o alla gestione di situazioni di emergenza, la soluzione non è esclusivamente economica, io desidero chiedere con maggiore forza, l’utilizzo degli uomini e dei mezzi dell’Esercito Italiano.
Suggerirei al governo di  occuparsi della realizzazione delle opere pubbliche mancanti, strade e ponti, non con il meccanismo delle gare di appalto, ma proprio con l’Esercito.
Un paese che non riesce a difendersi dalla pioggia, significa che è mal governato.
Ogni anno firmiamo un assegno di 50 miliardi di euro e lo consegnalo all’Europa, questi soldi vanno nel Fondo “Salva Stati”. Sarebbe arrivato il momento di chiedere indietro una piccola parte allo scopo di finanziare la ricostruzione del nostro Paese, magari con la competenza e i mezzi dell’Esercito.
Poi manderei un lettera al Presidente della Repubblica,  in qualità di Sindaco d’Italia, invitandolo a suggerire la soluzione di tutti questi problemi legati al dissesto idrogeologico per causa clima. Un elemento naturale dal quale l’uomo si è sempre difeso con determinazione, e con tutti i mezzi a sua disposizione.

Apriamo una discussione su questo argomento, voi come la vedete?

di Antonio Poli dei Grilli del Sile.


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N.B. Potete partecipare alla discussione o dire la vostra cliccando sulla parola "commenti" qui sotto e scrivendo il vostro contributo.



domenica 9 febbraio 2014

Serata informativa a Casier 21 febbraio - STORIE INTORNO AL SILE

Il prossimo 21 febbraio a DOSSON DI CASIER si svolgerà una serata informativa speciale che tratterà la Storia del Sile dove il fiume è visto come il tratto conduttore di un lungo  e importante percorso di civiltà per tutta la Regione; percorso che ha portato alla nascita della stessa Venezia e, grazie al duro lavoro di molte generazioni, al benessere attuale.
Purtroppo questo percorso adesso rischia di essere dimenticato e il fiume viene relegato a semplice corso d'acqua lungo il quale fare qualche passeggiata. Invece il Sile è una grande RISORSA ECONOMICA oltre che CULTURALE e può essere, come é stato in passato, elemento fondante di una nuova rinascita.



La presentazione "Storie intorno al Sile" è curata dall'Ing. Giorgio Pezzin, residente a Casale sul Sile, scrittore e sceneggiatore professionista da molti anni e appassionato di storia del territorio.
Le storie riguardano il Veneto e il bacino del Sile dai tempi più antichi, dalla fondazione di Aquileia, a Venezia, fino al Sile del periodo più fecondo quando è stato generoso donatore di acqua, fonte di cibo, energia, argilla, ghiaia e infine via di trasporto insostituibile.

Giulietta Marcon, invece, attivista del WWF Veneto, fotografa appassionata e indomita esploratrice di curiosità, storie e avventure legate all'ambiente in cui viviamo, presenterà una serie di diapositive sui Mulini del Sile e sulla loro importanza per l'economia della zona, da Treviso a Venezia.

Moderatore della serata sarà ANTONIO MAURO SAPONARO, coordinatore dei Grilli del Sile e Candidato a Sindaco di Casier nelle prossime elezioni di primavera.
La serata é stata fortemente voluta da Antonio proprio per porre l'accento sul fiume che caratterizza così fortemente il nostro territorio e che rischia di venire sacrificato agli interessi di partito o della peggiore speculazione economica, mentre dovrebbe essere, come dicevamo, una preziosa risorsa a beneficio di tutti.

NON MANCATE!


venerdì 7 febbraio 2014

I Grilli del Sile consegnano i curricula in Regione Veneto. Competenze e proposte per il Parco del Sile.

La consegna dei Curricula.
Da sinistra:  G.Vanzella - M.G.Viti - A.M. Saponaro (candidato del Movimento 5 Stelle
a SIndaco di Casier) - A. Fuga (Canditato M5S a Sindaco di Roncade).

Come avevamo annunciato in un post precedente, lo scorso martedì 4 febbraio una delegazione del gruppo Grilli del Sile, composta da Antonio Mauro Saponaro promotore dell'iniziativa, Andrea Fuga, Giuseppe Vanzella e Silvia Pollini, ha consegnato i curricula raccolti attraverso la rete per l'incarico di direttore dell'Ente Parco Sile.
Quattordici curricula (un quindicesimo candidato ha ritirato in seguito la propria disponibilità) di professionisti, ingegneri, architetti e ambientalisti redatti in formato europeo e conformi all'esperienza necessaria.
L'incontro è stato un interessante momento di confronto sul ruolo rivestito dal futuro direttore e su alcune criticità, come la passerella dei burci e la greenway.

"Mauro Giovanni Viti, il dirigente regionale della sezione Parchi, ci ha comunicato due grosse novità" riferisce Antonio Mauro Saponaro. "La prima riguarda la nomina di un direttore pro tempore che, per 6 mesi, avrà pieni poteri per realizzare un piano dettagliato di interventi sul parco. La seconda, invece, riguarda i 600.000 euro già disponibili per la ristrutturazione definitiva della passerella dei burci. Questo stanziamento è legato ad uno specifico progetto da presentare entro febbraio".
"Quando abbiamo chiesto se questi soldi facessero parte dei fondi europei per il completamento della greenway, ci è stato risposto che si trattava di stanziamenti diversi e già pronti" continua Saponaro.
L'opinione comune che il personale dell'Ente sia sotto organico è stata confermata dal dott. Viti, al quale la delegazione ha chiesto di considerare le candidature proposte anche al fine di integrare i tecnici del Parco.
Il gruppo si è congedato con l'intesa di offrire la propria disponibilità al futuro direttore e con la speranza di vedere finalmente realizzati i progetti necessari a salvaguardare e valorizzare il più importante fiume di risorgiva d'Europa.


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Mulino lungo il Sile - Foto di G.Speranza
(Dal sito parcosile.it)
I Grilli del Sile sono stati veramente lieti di constatare quante e quali competenze siano presenti nel nostro territorio, capaci di dare la svolta che sarebbe necessaria per dare finalmente il giusto valore ad un ambiente che è unico in Europa, pieno di storia, di arte e di tradizioni e creato dal lavoro di generazioni di lavoratori e lavoratrici instancabili.
Ci auguriamo davvero che tali competenze siano messe a disposizioni della nostra Comunità al più presto e nel modo più efficace. 

Come gruppo di cittadini abitanti il territorio che si affaccia sul fiume Sile, faremo di tutto per far conoscere a tutti, e soprattutto alle nuove generazioni, il valore, la bellezza e l'importanza del territorio in cui viviamo e l'enorme patrimonio che esso può rappresentare non solo in termini di bellezza paesaggistica e ambiente naturale, ma anche come risorsa economica, occasione di lavoro e di benessere comune.
A tale proposito sono in preparazione una serie di serate informative aperte a tutti durante le quali verranno illustrati tutti questi aspetti e che speriamo possano crescere e svilupparsi anche con l'intervento e la partecipazione di altri cittadini.

Alcune delle diapositive che saranno presentate nel corso della serata.
Autore Ing. G.Pezzin


Ricordiamo infatti che il Gruppo dei Grilli del Sile è aperto a tutti, senza alcun obbligo o spesa e formato da persone che amano il proprio territorio e vogliono agire attivamente per il bene comune.

Fare politica, infatti, non è una attività esoterica per pochi eletti, ma è, secondo noi, azione consapevole delle attività di ogni giorno, come educare i figli, fare onestamente il proprio lavoro, considerare e comprendere le esigenze degli altri, compresi quelli (e forse soprattutto) che hanno idee diverse dalle nostre, al fine di trovare un nobile compromesso che consenta a tutti di vivere serenamente.

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giovedì 6 febbraio 2014

Rassegna stampa del 6 febbraio 2014

Da Corriere.it

BLITZ ALL’ALBA CON 34 ARRESTI
La mafia nigeriana padrona di Roma
«Eye» contro «Aye» a colpi di machete

Ragazze-schiave costrette a prostituirsi con riti voodoo e a mangiare cuori di galli. «Nei clan non ci sono pentiti»


ROMA - Gli «Eye» indossano un berretto nero. I loro rivali dell’«Aye» - gruppo nato da una costola del primo - ne portano uno blu. Così, quando ci sono riunioni o spedizioni punitive, non c’è il rischio di colpire affiliati del proprio clan. A Tor Bella Monaca le due bande della mafia nigeriana sono particolarmente potenti. Hanno soldi, auto di grossa cilindrata. I loro soldati girano per le strade armati di machete e bastoni animati, con lunghe lame all’interno. E gestiscono sia il traffico di droga dal Sudamerica sia il mercato della prostituzione con oltre 250 ragazze-schiave provenienti quasi sempre dal Togo. All’alba di mercoledì, dopo tre anni di indagini, cominciate nel 2011 dai militari della compagnia di Frascati e della stazione di Tor Bella Monaca, i carabinieri hanno arrestato 34 persone per associazione mafiosa...continua a leggere


Ci sembra giusto segnalarlo, visto il recente decreto "SVUOTACARCERI" del governo per risolvere il problema del sovraaffollamento delle carceri (soprattutto di politici).
Nei commissariati verranno messi delle porte girevoli così quelli appena arrestati potranno tornare subito in libertà, con buona pace dei poliziotti che rischiano la vita per arrestarli, dei giudici idem, che fanno i processi, e di noi fessi che paghiamo tutte le spese.



Dal Blog di Beppe Grillo:


Conferenza stampa sul decreto Svuotacarceri #noindulto

"La soluzione al problema della carceri era dietro l'angolo e non ce n'eravamo mai accorti: basta aprire le celle e lasciare che i detenuti escano con tanti saluti a quel mito che è la certezza della pena. Il decreto "Svuotacarceri" ha già fatto uscire mafiosi, assassini e stupratori (quelli veri) prima che il M5S mettesse un freno, facendo escludere dai benefici chi ha commesso questi reati. Insomma,ennesimo decreto, ennesima fiducia, non per salvare i carcerati ma per non pagare le multe della Ue, lasciando le carceri così come sono in modo che chi entra possa vivere nelle stesse condizioni di chi è uscito. Vi diamo una notizia:questo decreto non risolve nulla. Perché? Lo spiegano i deputati della commissione giustizia D'Incà, Colletti, Bonafede, Ferraresi, Sarti, Businarolo e Turco in conferenza stampa." M5S Camera... continua a leggere e guarda la conferenza.





7,5 miliardi alle banche, 130 denunce alla Procura

"Sono Elio Lannutti, il Presidente dell’Adusbef, la associazione che difende gli utenti dei servizi bancari e finanziari.
Sullo scandaloso regalo di sette miliardi e mezzo di Euro dalla Banca di Italia, che è un istituto pubblico, alle banche e assicurazioni private abbiamo depositato esposti denunce a 130 procure della Repubblica, alle Procure Generali della Corte di Appello, chiedendo di valutare tutta una serie di reati, che vanno dal concorso formale in reato continuato articolo 81, pene per coloro che concorrono in reato, circostanze aggravanti, abuso di ufficio, omissione di atti di ufficio, interruzione di pubblico servizio e pubblica utilità, riduzione in schiavitù, truffa, appropriazione indebita, abuso della credibilità popolare, sono tutti articoli del codice penale che sono stati messi a punto dai nostri legali, Avvocato Golino, Avvocato Tanza e altri insigni giuristi.
Perché? Se il governatore Visco anche di recente ha affermato che la Banca d'Italia è un istituto di diritto pubblico e che si attingono dalle riserve, che sono22 miliardi di Euro, quelle riserve, che non sono le riserve valutarie e auree che sono 105 miliardi, sono le riserve straordinarie della banca di Italia, frutto anche del signoraggio, ossia l’emissione della moneta. Si attingono sette miliardi e mezzo dal bilancio della Banca d'Italia, ente di diritto pubblico, per fare un regalo alle banche private, a Banca Intesa San Paolo, che ha oltre il trenta per cento, Unicredit, Monte dei Paschi di Siena, Assicurazioni Generali, Inps di Mastrapasqua collezionista di poltrone, etc.!
Noi ringraziamo il MoVimento 5 Stelle che ha fatto una durissima battaglia in Parlamento, per cercare di fermare questo scempio dei diritti e della democrazia e confidiamo che ci sarà un giudice a Berlino che tra l’altro abbiamo chiesto anche il sequestro preventivo di questi sette miliardi e mezzo, prima che vengano girati alle banche.
E in più abbiamo fatto una denuncia per danno erariale alla Procura Generale della Corte dei Conti e alla Commissione Europea, perché è un aiuto mascherato di stato, si tolgono soldi a un ente pubblico per regalarli a banche e assicurazioni private...continua a leggere.


Il bello é che ieri la RAI ha chiesto ad un insigne personaggio un parere sulla questione e questi ha risposto che in realtà sono state le banche a rimetterci perché su tale donazione dovranno pagare pure le tasse! E sapete chi era il personaggio cui la RAI ha chiesto lumi? Il presidente dell'ABI (Associazione Banche Italiane).
Ottimo giornalismo!










Una sentenza che fa da precedente anche per eventuali aggravi nelle nostre zone...

Ci sembra giusto riportare questo articolo per tutelare i proprietari di case anche nelle nostre Zone. Pur di fare cassa i Comuni le pensano tutte... e lo Stato pure.

La Cassazione boccia i Comuni:
sbagliate revisioni estimi catastali



La Suprema corte: amministrazioni e Agenzie del territorio non possono procedere a riclassificazioni senza indagini accurate sugli immobili e sul territorio che li circonda

ROMA - Alt alle riclassificazioni catastali operate in modo sommario e poco corretto dalle amministrazioni locali. La Cassazione boccia le procedure comunali che riclassificano le abitazioni senza provvedere a «verificare le effettive trasformazioni specifiche subite dalle unità immobiliari in questione» e, per quanto riguarda le microzone di riferimento, omettendo di evidenziare quali significativi e concreti miglioramenti del contesto urbano ci siano stati. La sentenza 2357 emessa il 3 febbraio dalla Quinta sezione della Cassazione, potrebbe avere pesanti effetti sulle operazioni di cassa effettuate da molti Comuni italiani tramite le agenzie del territorio. A partire dal bilancio di Roma.
RISORSE A RISCHIO - La Cassazione era stata interpellata da un residente di Napoli, R.T., che lunedì 3 ha visto riconosciute le sue ragioni. Il dettato della Corte va però oltre il singolo ricorso e ridisegna il contesto corretto entro il quale devono essere effettuati i cambi di categoria e classe catastale. Bufera sulle riclassificazioni catastali che hanno impegnato molti Comuni a ridefinire le categorie e le classi catastali di importanti parti del patrimonio immobiliare, un processo destinato a portare nelle casse delle amministrazioni locali (a partire da Roma) ingenti risorse...continua a leggere.



mercoledì 5 febbraio 2014

Parco del Sile - Curricula presentati alla Regione Veneto per la selezione del Nuovo Direttore dell'Ente.


Consegna curricula alla Regione Veneto per l'incarico di direttore dell'Ente Parco del Sile 





Il 31 gennaio scadeva il termine per l'iniziativa del gruppo Grilli del Sile mirato a raccogliere curricula dai cittadini che ritenessero di possedere le conoscenze e l'esperienza adatte per ricoprire il ruolo di direttore dell'Ente Parco Sile.

"Conosciamo la normativa regionale che regola la nomina per questo ruolo, ma la nostra iniziativa ha un duplice scopo" sostiene Antonio Mauro Saponaro, attivista del gruppo e promotore della raccolta. "Innanzitutto vorremmo che l'attribuzione dell'incarico non fosse legata all'appartenenza ad un partito politico, ma alla competenza professionale. Il nostro secondo obiettivo sarà quello di pubblicare tutti i curricula presentati in formato europeo all'interno del nostro sito - www.grillidelsile.it - perché si possano confrontare le professionalità dei cittadini con quelle del futuro direttore".

Nei giorni scorsi Saponaro, a seguito della richiesta inviata al presidente Luca Zaia, è stato contattato dal dirigente regionale competente per i parchi, Mauro Giovanni Viti, con il quale ha concordato la consegna dei curricula per il giorno martedì 4 febbraio alle ore 14:30 presso l'ufficio sito a Mestre in via Torino.
La consegna è quindi avvenuta secondo quanto concordato, sperando di aver dato un valido contributo alla soluzione del problema.