martedì 31 dicembre 2013

Discorso di Beppe Grillo per il fine d'anno. Auguri a tutti noi, perchè ne abbiamo bisogno!

Messaggio di fine anno 2013 di Beppe Grillo





Buon Anno a tutte le italiane e a tutti gli italiani in ascolto ovunque voi siate. Vi guardo, vi vedo attraverso la Rete. So tutto di voi. Vi controllo. E mi domando dopo tutti questi anni passati a denunciare, organizzare, promuovere iniziative di ogni genere, mi domando cosa state aspettando? Nessuno risolverà i vostri problemi se voi non inizierete per primi.

Avete ancora il coraggio di votare per chi ha rovinato il Paese? Continuate a farlo se volete, ma non vi lamentate allora. Non ne avrete il diritto. Il MoVimento 5 Stelle è la vostra ultima speranza prima dello sfascio. Noi siamo voi. Abbiamo contro tutti, tranne chi ci segue e ci ha dato il voto. Partiti, giornali, banche, televisioni, la massoneria, la BCE, le lobby. Siamo consapevoli che abbiamo rotto i giochi di vent'anni tra Berlusconi e il Pd, senza di noi, senza il voto palese chiesto da noi, Berlusconi sarebbe ancora senatore. Sono furiosi, stavano così bene prima.. Abbiamo salvato la Costituzione impedendo lo scempio dell'articolo 138, i nostri parlamentari sono saliti persino sul tetto di Montecitorio per impedirlo. 

In Parlamento comandano le lobby, i partiti nominano solo delle teste di legno che obbediscono agli ordini. I lobbisti si chiamano tra gli altri De Benedetti, Caltagirone, Berlusconi, Benetton, guardate i loro patrimoni e capirete che per loro la crisi di questi anni non è mai esistita, anzi è stata una grande opportunità. Un (ex?) lobbista finito in galera, Ligresti, era persino in rapporti stretti con la Cancellieri, ministro della Giustizia. Il M5S ha chiesto le dimissioni della Cancellieri e ha votato per farla dimettere, i partiti l'hanno salvata. Il M5S fa quello che dice. Ha votato per la decadenza del Porcellum, unica forza politica ad appoggiare la mozione Giachetti del Pd che ha votato contro compatto, Letta per primo. Noi facciamo quello che diciamo.

Abbiamo restituito 42 milioni di rimborsi elettorali, i parlamentari si sono tagliati lo stipendio per creare un fondo, ad oggi di due milioni e mezzo di euro, a favore delle piccole e medie imprese in difficoltà. I partiti dicono quello che non fanno e che non faranno. Dicono di tagliare le tasse e invece le aumentano. Aboliscono i finanziamenti pubblici e invece li incassano. Acquistano i cacciabombardieri F35 dopo aver affermato il contrario in campagna elettorale.Ogni loro parola è una menzogna che viene propagandata dalle televisioni di Stato attraverso i servi dei partiti. Il Paese è allo stremo e lo prendono per il culo con la ripresa quando è chiaro che con questi la ripresa non ci sarà mai. 

Il Paese ha bisogno di una scossa, ma quella scossa non può venire solo da me, dai ragazzi in Parlamento, da Casaleggio, dagli attivisti sul territorio, deve venire anche da voi. Non ditemi che non sapete come fare. Dovete informare chiunque conoscete, diffondere la verità, denunciare, impegnarvi in prima persona. Siete sfiduciati? Bene, allora è il momento giusto per ripartire. Che alternative avete? Quelle di vedere i vostri figli partire o di diventare precari a vita in questo Paese? Di perdere i diritti sociali conquistati in un secolo di battaglie? Stiamo perdendo tutto, sovranità monetaria, fiscale, territoriale, economica, bancaria. L'Italia non è stata fatta dai nostri nonni e bisnonni, dal Risorgimento e dalla Resistenza, per diventare un oggetto di liquidazione da parte di una classe politica dominata dai lobbisti che hanno creato il debito pubblico spolpandola attraverso grandi appalti e concessioni pubbliche. 

L'Italia non è cosa loro. Avevano una possibilità di cambiamento dopo le elezioni di primavera nominando un nuovo presidente della Repubblica con Rodotà e un nuovo governo, Napolitano ha bloccato tutto, si è fatto rieleggere contro la Costituzione, ha battezzato il governo delle larghe intese con un pluri processato in seguito condannato per truffa fiscale. Tutto, ma non il cambiamento. A gennaio presenteremo l'impeachment contro Napolitano, spero che come Cossiga si dimetta prima. Lo dico per lui. Non può più permettersi di bloccare un Paese. 

La Corte Costituzionale dopo otto anni si è pronunciata sulla legge elettorale. A cosa serve una Corte che decide dopo otto anni? Non serve a nulla. E' chiaro che può pronunciarsi solo le condizioni politiche glielo consentono. Non è autonoma dai partiti come ha dimostrato l'elezione di Amato, l'ex tesoriere di Craxi che nulla sapeva delle tangenti di Tangentopoli, da parte di Napolitano. La Corte ha in sostanza dichiarato la legge elettorale incostituzionale per l'enorme premio di maggioranza e per la mancanza di scelta del candidato. Un ragazzo di terza media l'avrebbe deciso in mezz'ora, loro ci hanno impiegato otto anni, noi lo abbiamo denunciato dal 2006, dalla sua entrata in vigore, e abbiamo raccolto 350.000 firme per cambiare la legge. Ci hanno riso in faccia. Il Parlamento è quindi incostituzionale, eletto grazie a una legge che ha permesso ai vari Berlusconi, Casini e Bersani di mettere nei migliori dei casi delle teste di legno, nel peggiore amici degli amici, parenti e amanti. 

Questo parlamento di nominati che hanno tratto beneficio dal Porcellum non ha l'autorità per definire una nuova legge elettorale. Si deve ripristinare la legge precedente, il Mattarellum, e andare alle elezioni. Il nuovo Parlamento discuterà la nuova legge. Non si può chiedere a dei ladri di fare una legge sui furti. Il Paese ha bisogno di misure urgenti per la piccola e media impresa, come l'abolizione dell'IRAP e la detassazione degli utili reinvestiti in azienda, e il reddito di cittadinanza per chi non ha né reddito, né lavoro. 

Il M5S ha proposto queste misure ed è sempre stato bocciato. Le ripresenteremo e se andremo al governo le attueremo nei primi 100 giorni. Bisogna anche guardare lontano, l'Italia ha bisogno di piani quinquennali per l'energia, le telecomunicazioni, l'ambiente, il turismo, la cultura. Se andremo al governo sarà una nostra priorità. Nel 2014 ci sono le europee, il M5S parteciperà per vincerle, per ridare all'Italia un ruolo centrale in Europa. 

Le politiche economiche europee sono contro gli interessi nazionali, dettate dagli interessi tedeschi, le ricontratteremo e se necessario disdetteremo accordi firmati da altri governi che non hanno mai sentito la necessità di informare o consultare gli italiani come Monti cha ha firmato un taglio di 50 miliardi all'anno dal 2015 nel bilancio dello Stato per 15/20 anni. L'euro non è un tabù, gli italiani attraverso un referendum dovranno decidere se adottarlo o meno. Il futuro può essere bellissimo, ma dipende soprattutto da voi. In alto i cuori. Vinceremo noi. Buon anno da Beppe Grillo.

Buon ultimo anno!


Dal Blog di Beppe Grillo:



A Capodanno c'è il cenone. Un augurio sincero a questa classe politica di gustarlo fino in fondo. Potrebbe essere l'ultimo. Un pasto luculliano, pantagruelico, esagerato in cui nulla deve mancare. Un Ultimo Cenone da ricordare nei tempi bui. Nell'Ultima Cena Giuda tradì Cristo, nell'Ultimo Cenone i commensali sono centinaia e tutti, indistintamente, ma ognuno con le sue caratteristiche, hanno tradito gli italiani. Il bacio di Giuda sono le menzogne che ogni giorno, l'ultimo dell'anno compreso, hanno raccontato e raccontano alle persone. Quest'anno è stato magnifico, le tasse sono diminuite e persino il PIL è aumentato, risvegliato come Lazzaro dalla tomba della recessione. Il prossimo anno, udite, udite, sarà ancora meglio. Chi non ha fede nella Repubblica dei Partiti e nei suoi trombettieri è un povero miscredente, un populista, un terrorista mediatico, un potenziale camorrista, un neo brigatista. Non si mette in dubbio la parola del Signore quando il suo nome è Napolitano. Ci hanno venduto per trenta denari, ma ora li chiamano euro. Hanno distrutto l'ambiente e lo chiamano progresso. Hanno corrotto le nostre anime con il consumismo e lo chiamano sviluppo. Sono sempre a tavola e sempre affamati di potere. Cosa sarebbe questa lunga, lunghissima tavolata, dove sono seduti a banchettare, senza lo Spirito del Potere che aleggia su di loro? Un potere effimero, inesistente che gli abbiamo dato noi, trasformando delle nullità in statisti, consegnando le nostre vite a dei signor nessuno che si nutrono, metaforicamente, della nostra carne e del nostro sangue. Per loro il miracolo della moltiplicazione dei pani e dei pesci è possibile, una cosa da nulla, grazie al miracolo del debito pubblico. Il nostro debito. A loro cernie, bottarghe, orate, spigole, dentici, sogliole e branzini. A noi le lische e il conto, sempre più alto. Un Ultimo Cenone che potrebbe ben rappresentare, sempre metaforicamente si intende, l'ultimo pasto dei condannati a morte ai quali non si nega nulla prima della fine. Non ci sarà un messaggero divino, l'arcangelo della Merkel, e neppure la telefonata del governatore, come avviene nei film, a salvarvi. Abbuffatevi in questa notte di Capodanno. Potrebbe essere l'ultima, meglio approfittarne, anzi abusarne come avete fatto con la Democrazia e con la Costituzione. Prosit.


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Riflessioni:
1 - Se un paese, un'azienda, una famiglia va in sfacelo e cade nella miseria, può essere colpa dei cittadini, degli operai, dei figli?

2 - Le stesse persone che hanno creato i problemi con la loro incapacità, insensatezza, avidità e insensibilità, potranno mai risolverli?








lunedì 30 dicembre 2013

Rassegna stampa del 30.12.2013

Dal Corriere un articolo interessante sulle spese del PD. Come dire, non restituiranno mai un euro, anzi...


Manifesti, consulenze, assunzioni «extra» Le falle nel bilancio dei democratici

Il nuovo tesoriere Bonifazi pensa a una due diligence: poi verrà messo tutto sul web. Per il 2012-2013 era stato deciso il blocco dei dipendenti, ignorato alla vigilia delle elezioni



ROMA - Quando nel novembre scorso Antonio Misiani, fedelissimo di Bersani, nominato tesoriere dall’allora segretario, aveva detto che Matteo Renzi «tanto avrebbe trovato le casse vuote», gli uomini del sindaco l’avevano presa come una battuta. Ora dovranno ricredersi. Ai renziani è stato lasciato in eredità ben di peggio. 
Se nel 2012 il bilancio del partito registrava 7 milioni di perdite nel 2013 il buco rischia di essere ancora maggiore. E questo è avvenuto quando i rimborsi elettorali erano già stati dimezzati e il disegno di legge per la loro graduale abolizione già incardinato alla Camera... continua a leggere.



sabato 28 dicembre 2013

A proposito di Renzi, ecco perché non ha niente da spartire e a che vedere con i Grilli...

Un articolo interessante dal sito "Basta Casta - Rassegna stampa indipendente" scrive un interessante articolo su Matteo Renzi e sulla panoramica di società pubbliche dove lavorano o hanno interessi i suoi parenti. Ecco qua un infogramma riportato dal sito:

Cliccare per ingrandire
Che ne dite? I grillini dovrebbero allearsi con lui, per il bene dell'Italia? 






lunedì 23 dicembre 2013

Rassegna stampa del 23 dicembre 2013

Siccome stanno succedendo molte cose tutte insieme e tutte importanti, mi sembra altrettanto importante riportare ( e ricordare)  le notizie man mano che escono. E molte escono grazie anche alla pressione del Movimento 5 Stelle. La sensazione é che, nel timore che tutto stia cambiando grazie al Movimento, si stia verificando l'ultimo assalto per portare via quello che è ancora possibile...

Dal Corriere della sera:


IL PESO DELLO STATO CORPORATIVO

Maggioranze inconfessabili. (Editoriale di Angelo Panebianco)

Non è difficile spiegare perché la legge di Stabilità varata dal governo sia così tragicamente inadeguata (Alberto Alesina sul Corriere di ieri), perché non sia possibile rilanciare la crescita mediante un percorso virtuoso di tagli alla spesa e di riduzione della pressione fiscale. Accade perché interessi, tradizioni culturali, e regole del gioco fanno sinergia e remano contro, impediscono che lo «Stato corporativo» venga scalfito.

La maggioranza bipartitica che si è formata sulla questione delle aziende municipalizzate a Roma dice, a proposito di Stato corporativo, tutto ciò che c’è da sapere. Qui non si vuole infierire su Berlusconi o sull’onorevole Brunetta ma è stato uno dei loro, il senatore di Forza Italia Francesco Aracri (un originale interprete della Rivoluzione liberale), a proporre l’emendamento che dà ai sindacati il potere di veto sui licenziamenti nelle municipalizzate di Roma. E nemmeno si vuole infierire su Matteo Renzi ma sono stati i suoi a votare l’emendamento del suddetto senatore mentre veniva respinta (per veto Cgil) una proposta di Linda Lanzillotta che andava nella direzione opposta (Sergio Rizzo, Corriere di ieri a pagina 5)...continua a leggere.

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Da salva Roma a salva tutti
Assalto per i milioni a pioggia

Fondi per i treni valdostani, per il paese di Padre Pio e per i teatri di Napoli e Venezia


ROMA - «Nelle lanterne semaforiche, a decorrere dalla data di entrata in vigore della presente disposizione, le lampade ad incandescenza, quando necessitino di sostituzione, devono essere sostituite con lampade a basso consumo energetico, ivi comprese le lampade realizzate con tecnologia a Led». Con una prosa piuttosto incerta e supremo sprezzo del ridicolo, nel passaggio in Senato del decreto cosiddetto salva Roma hanno infilato anche questo. Certo è arduo immaginare che in un Paese normale serva una legge approvata dal Parlamento per cambiare le lampadine fulminate dei semafori. Ma questa è la prova che di normalità, quando qui si fanno le leggi, è davvero difficile parlare...continua a leggere.

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Dal Blog di Beppe Grillo:

Lo spogliarello dell'Italia

L'Italia recita in Europa la parte della "signorina" che minacciata da Totò si toglieva un capo di vestiario alla volta fingendo di rifiutare "E llevate 'a cammesella", "'A cammesella no no no no", rimanendo alla fine in mutande.
Il futuro dell’Unione Bancaria europea si decide in questi giorni tra Bruxelles e Francoforte. Un altro pezzo di sovranità nazionale ci abbandona senza il parere degli italiani. Cosa contano ormai gli italiani?
L’Euro ci ha sottratto sovranità monetaria, l’Unione Bancaria ci sottrarrà sovranità bancaria, la funzione primaria della banca, la tutela del risparmio. E si tratta di un diritto sacrosanto scolpito nell’articolo 47 della nostra Costituzione: "La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l'esercizio del credito"... Ma cosa conta ormai la Costituzione?
La nostra economia è strozzata dalla scarsa liquidità erogata da un sistema bancario che, a sua volta, è strozzato da 140 miliardi di euro di sofferenze e da una BCE sempre più minacciosa con lo "stress test" del 2014, sui bilanci bancari nei quali per la prima volta verrà inserito il rischio di titoli di Stato. Un esame che, per essere superato, costringerà le banche italiane a rastrellare miliardi di euro di nuova liquidità sul mercato.
L'Unione Bancaria aveva all'inizio due obiettivi positivi, ha fatto l'opposto. L'Unione doveva sia ricapitalizzare le banche in difficoltà per evitarne il fallimento che spezzare il legame perverso tra banche e Stati dovuto al debito pubblico nei bilanci bancari con la condivisione del rischio a livello UE. E, per inciso, le banche italiane traboccano di oltre 400 miliardi di nostri titoli...continua a leggere.

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Da TzeTze -Notizie raccolte dalla rete:

ROMPIPALLE DEMOCRATICI

Sapete cosa pensa Andrea Scanzi di Grillo e del Movimento 5 Stelle? Lo ha scritto su Facebook. Di seguito riportiamo il messaggio del giornalista del Fatto: 


Molti hanno votato M5S a febbraio perché rivestissero un ruolo nobilissimo, che purtroppo i vent'anni di Violante e derivati hanno fatto dimenticare (permettendo a Berlusconi di spadroneggiare serenamente): il ruolo del "rompipalle democratico". Uso volutamente questa espressione appena colorita per disturbare l'ipocrisia della Boldrini, che col suo parlato cantilenante si inalbera per le parolacce non contemplate dal protocollo ma si indigna assai meno di fronte a eventi appena più gravi... continua a leggere.

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domenica 22 dicembre 2013

Rassegna stampa del 22 dicembre 2013

Dal Corriere alcuni articoli da cui si vede come il Movimento 5 Stelle sia l'unico baluardo contro il saccheggio dei soldi pubblici:


Licenziamenti nelle aziende comunaliAi sindacati il potere di veto (per legge)


Salva Roma, la proposta del senatore Aracri (Forza Italia) è passata anche con i voti del centrosinistra




ROMA - Per apprezzare quanto al senatore Francesco Aracri stiano a cuore le aziende municipalizzate del Comune di Roma, è sufficiente la reazione a un articolo del Corriere di un paio d’anni fa. Lì si raccontava che l’ex amministratore delegato dell’Atac Adalberto Bertucci aveva garantito per iscritto a sette dirigenti cinque-anni-cinque di stipendio come indennità non solo in caso di licenziamento, ma anche di semplice cambiamento delle mansioni. La cosa era stata denunciata come un autentico scandalo dal successore di Bertucci, Maurizio Basile, prima di dimettersi...continua a leggere.

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Lega e M5S minacciano il governo:
via gli affitti d’oro o sarà ostruzionismo

Ultimatum dei pentastellati: blocco dei lavori dopo la scoperta dell’«emendamento porcata». La Lega: «Schifezze»



Affitti d’oro e governo, il pasticcio non si ferma. Anzi aumenta. Il movimento Cinque Stelle e la Lega attaccano a testa bassa.
I deputati del M5S, Riccardo Fraccaro e Laura Castelli, dopo la scoperta di un «emendamento porcata» nella Legge di Stabilità che cancella la norma contro gli `affitti d’oro´ pagati dallo Stato minacciano : «Il governo si impegni e trovi una soluzione alla vergogna degli affitti d’oro attraverso un decreto ad hoc o siamo pronti all’ostruzionismo». Il caso della vergogna degli affari d’oro era stato sollevato dal Corriere della Sera con un articolo di Sergio Rizzo di sabato 21 dicembre. Il giorno stesso il Pd si era affrettato a fare marcia indietro sul decreto: tra i 250 emendamenti al decreto “salva Roma” presentati in commissione Bilancio della Camera ne figurava uno, firmato per ora solo dal Pd, che avrebbe la norma soppressa dal Senato sui cosiddetti «affitti dei palazzi del potere» ...continua a leggere.
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Da La Repubblica:

Ddl Province, via libera alla Camera tra urla e interruzioni

Al rush finale il disegno di legge che trasforma le province in assemblee di sindaci e fa nascere città metropolitane. Upi, ricorso contro norme che impediscono degli enti in scadenza e commissariati

(...) Forza Italia, Cinque Stelle e Lega - che contestano il provvedimento definendolo farraginoso e inutile - avevano abbandonato l'aula. Renato Brunetta aveva chiesto che si riunisse la conferenza dei capigruppo alle 18 in punto, come da convocazione ufficiale. E questo con l'intento di provocare la sospensione della seduta e il probabile rinvio dell'esame della legge.

La protesta dell'Upi. Intanto, dal fronte delle Province, parte un ultimo tentativo di "resistenza", guidato dal presidente dell'Upi, Antonio Saitta: "Il Governo e il Parlamento - attacca - diranno che hanno abolito le province, ma la verità è che non solo sono state mantenute, ma è stato fatto un gran pasticcio che ci preoccupa. Perché con questo pasticcio sono a rischio servizi essenziali per i cittadini". Nel mirino finiscono in particolare le norme - contenute nella legge di stabilità - che impediscono le elezioni delle 52 Province i cui mandati scadono a primavera e delle 20 commissariate nel 2012. Viene leso "un diritto inalienabile di cittadinanza, l'Upi presenterà ricorso e il primo, da privato cittadino, sarà il mio", ha detto Saitta. E ancora: "Vietando ai cittadini di votare chi li amministrerà la legge di stabilità lede il diritto di voto libero, segreto, e non limitabile, sancito dall'articolo 48 della Costituzione"...Continua a leggere


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Dal Blog di Beppe Grillo:


La finta abolizione delle province moltiplica le poltrone

"La maggioranza ieri alla Camera ha votato la legge sulle province. Non so se avranno il coraggio di propagandarla come "legge che sopprime le province", noi dal vomito siamo usciti dall'aula, al momento della votazione finale. È da segnalare che stasera il Pd, Alfaniani e Montiani non avrebbero avuto il numero legale per la votazione, se non fosse stato che SEL gli ha fatto da "stampella" restando seduti.
Il provvedimento è una follia per almeno 4 ragioni:
1) Non abolisce le province. Gli cambia nome e le fa diventare "Città Metropolitane".
2) In quei territori dove ci sono comuni che si oppongono alla trasformazione in città metropolitana, coesisteranno (!!) le province e le città metropolitane.
3) Nei territori dove ci sono già province o città metropolitane o entrambi, potranno formarsi anche i consorzi di comuni!
4) La Corte dei Conti ha già messo in guardia il Parlamento: "con questa legge e il conseguente moltiplicarsi di enti, i costi lieviteranno".
Questa è una legge per aumentare le poltrone agli amici degli amici. Una legge che invece di diminuire gli enti inutili, li moltiplica. A noi (se fossimo stati maggioranza) sarebbero bastate poche righe da approvare in molto meno tempo, ovvero tre mesi. Con un disegno di legge costituzionale che recitava: "All'art 114 della Costituzione si sopprime la parola Province". Poche chiacchiere. Quando volete siamo sempre pronti." Luigi Di Maio

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sabato 21 dicembre 2013

Rassegna stampa del 21 dicembre 2013

Da Corriere.it un articolo che riguarda i 5 Stelle:


Gli affitti intoccabili dei palazzi del potereIl Senato cancella il recesso a tempo di record

Quindici anni fa la Camera stipulò senza gara una serie di contratti con la società Milano 90, che metteva a disposizione di Montecitorio quattro immobili



ROMA - «L’articolo 2-bis del decreto legge 15 ottobre 2013, n. 120, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 dicembre 2013, n. 137, è soppresso». Chi ancora ha il coraggio di sostenere che il nostro sistema legislativo è lento e macchinoso si dovrà ricredere davanti a questo capolavoro di Palazzo Madama. Dove è stata cancellata al volo una norma che lo stesso Senato aveva approvato sorprendentemente soltanto sei giorni prima. La cosa era passata nel silenzio generale fra le pieghe di un provvedimento battezzato «manovrina», grazie a un emendamento presentato alla Camera dal deputato del Movimento 5 Stelle Massimo Fraccaro... continua a leggere.

Quindi il finanziamento ai partiti NON E' solo quello ufficiale, ma deriva evidentemente da elargizioni come quelle in cui si parla in questo articolo. Altrove sarebbero probabilmente chiamate "tangenti".

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Marcia indietro del Pd alla Camera
sugli affitti d’oro dei palazzi del potere

Il caso sollevato dal Corriere della Sera. Dietrofront anche sui trasferimenti gli enti locali “no slot machine”


Tra i 250 emendamenti al decreto “salva Roma” presentati in commissione Bilancio della Camera ne figura uno, firmato per ora solo dal Pd, che annulla la norma soppressa dal Senato sui cosiddetti «affitti dei palazzi del potere». Più precisamente la proposta di modifica mira a ristabilire l’articolo 2-bis del decreto legge 15 ottobre 2013, n. 120, convertito, con modificazioni, dalla legge 13 dicembre 2013, n. 137, approvato da Montecitorio e poi cancellato da Palazzo Madama nei giorni scorsi. Il caso era stato sollevato da Sergio Rizzo sul «Corriere della Sera»suscitando un’ondata di indignazione. E tutto lascia pensare che la retromarcia non sia casuale.

MARCIA INDIETRO - Se l’emendamento verrà nuovamente approvato «le amministrazioni dello Stato, le Regioni e gli enti locali, nonché gli organi costituzionali nell’ambito della propria autonomia» potranno recedere entro il 31 dicembre del prossimo anno dai contratti di locazione di immobili «anche in deroga a eventuali clausole difformi previste dal contratto», così come prevedeva l’emendamento presentato dal deputato di M5S Riccardo Fraccaro approvato dalla Camera.

SLOT MACHINE - Ma non è l’unica retromarcia della giornata. Sempre nell’ambito del decreto “salva Roma”. Si prospettano modifiche anche sulla misura che taglia i trasferimenti agli enti locali ‘no slot’. La richiesta di sopprimere la norma sulle slot machine è arrivata dal Pd con un emendamento a prima firma Roberto Speranza, dopo le polemiche seguite all’approvazione del Senato e la bocciatura del segretario Matteo Renzi che l’ha definita una «porcata». La norma, messa a punto dal Nuovo centrodestra (e votata comunque anche dal Pd) prevede che il governo tagli i trasferimenti alle amministrazioni che adottano norme contro le slot machine.

Evidentemente i 5 Stelle in Parlamento qualcosa fanno, eccome! Bravi!

venerdì 20 dicembre 2013

Rassegna stampa del 20 dicembre 2013

Da Repubblica.it:


Ricchi salvi, classi medie sprofondate: la recessione ha ridisegnato il Paese

In mano a solo 4 milioni di persone il 34% del reddito totale. E al Sud i tassi di ineguaglianza sono maggiori. Secondo uno studio Bankitalia, l'ultima Italia egualitaria è stata quella dei primi anni '80
di MAURIZIO RICCI



L'Italia non è mai stata così divisa... Cinque anni di crisi - la crisi più lunga dal dopoguerra - hanno segnato la società italiana. Gli indici con cui le statistiche misurano le disuguaglianze sociali crescono inesorabilmente dal 2007, l'ultimo anno prima della recessione...

Ricchi più ricchi
La crisi non ha reso i ricchi meno ricchi... E' all'altro capo della scala sociale, però, che è avvenuto lo sfondamento. Anzi, lo sprofondamento... Soprattutto al Sud, dove erano già più poveri. L'allargarsi della forbice è anche più vistoso se non si considera solo come i 4 milioni di italiani ricchi (e, in mezzo a loro, i 40 mila straricchi) hanno cavalcato gli ultimi anni di crisi, ma se si guarda a come i più fortunati hanno saputo gestire e utilizzare il lungo ristagno che, dagli anni '90, imprigiona l'economia italiana...continua a leggere.

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Slot machine, i 5 Stelle all'attacco. "Decreto decada o sarà ostruzionismo"

I deputati di Grillo chiedono che il dl "Roma Capitale" sia lasciato decadere per far scomparire la norma sotto accusa. Il ministro Saccomanni: "Scorretto pensare che lo Stato favorisca il gioco d'azzardo"


ROMA - "Ieri al Senato nel decreto legge 'Roma Capitale' il Pd e Ncd hanno aggiunto una norma porcata sulla proliferazione delle slot machine. Siccome non c'è tempo per modificarlo e rimandarlo al Senato (visto che scade il 30 e domani inizia la discussione alla Camera), la maggioranza deve farlo decadere (basta non votarlo alla Camera), oppure tengano presente che gli facciamo passare Natale e Santo Stefano a Montecitorio dietro al nostro ostruzionismo. Queste norme giocano con la vita delle famiglie italiane". Lo scrive su Facebook Luigi Di Maio, deputato 5 Stelle e vicepresdiente della Camera. Una presa di posizione vicina a quella del segretario del Pd Matteo Renzi, che ieri aveva bollato l'emendamento come una "porcata"

Ma il ministro dell'Economia, Fabrizio Saccomanni, difende il governo....continua a leggere.


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Dal Blog di Beppe Grillo:


Il Pd schiavo delle lobby d'oro

"A chi obbediscono i partiti? Ai loro elettori o ai lobbisti? La legge di Stabilità non è fatta per i cittadini ma per tutelare interessi e affari, caste e cordate. Vi sembra eccessivo? Sentite questa: il Pd, prima firma il capogruppo alla Camera, Roberto Speranza, presenta un emendamento alla stabilità per salvaguardare le casse dell’Inps. Viene previsto un tetto massimo di 150mila euro fra pensione e altri incarichi, pubblici e privati. Bene. Parte la discussione in commissione che si protrae per la notte. Le trattative fervono nei corridoi. Ma dopo una lunga gestazione, il Pd partorisce una riformulazione che azzera il contenuto della norma: il tetto sale fino a 294mila euro ed è applicabile solo a chi cumula pensione e incarico nella pubblica amministrazione salvando tutti i contratti in vigore. Come dire: “abbiamo scherzato, ci siamo sbagliati”. Cos’è accaduto nel mentre, fra il prima e il dopo? Quale manina è intervenuta? Per capirlo bisogna uscire dalla commissione, farsi un giro, entrare nella saletta fumatori nel cuore di Montecitorio e immergersi nella folla dei lobbisti che assedia il Parlamento. E ascoltare:
“Tu non avresti potuto fare niente al di sopra dei 150 mila euro compresa la pensione – si sente dire a una persona che parla al telefono - ho dovuto scatenare mari e monti. È stata una battaglia durissima – spiega compiaciuto mentre tesse le sue stesse lodi - … ehhh, è questo il Parlamento oggi. Io lo potrei portare… scrivere in un manuale come caso di eccellenza di azione di lobby… ho dovuto smuovere tutto”...continua a leggere.

giovedì 19 dicembre 2013

La vittoria dei 5 Stelle: C'è l'IBAN per i versamenti volontari a favore delle PMI

E' Luigi Di Maio, vicepresidente della Camera, a dare l'annuncio su Facebook: "Il ministero dell'Economia e Finanze ha sbloccato il conto. Oggi restituiamo 2 milioni di euro di nostri stipendi alle piccole e medie imprese italiane. L'Iban è arrivato". Il post sul social network si chiude poi con l'hashtag #vinciamonoi. Soltanto qualche minuto prima, infatti, Fabrizio Saccomanni aveva utilizzato Twitter per far sapere che l'Iban destinato ad #apricontopmi era sbloccato e per divulgare le coordinate su cui far confluire i contributi volontari dei parlamentari.

Adesso i soldi del Restitution Day potranno andare a chi ne ha bisogno. Il governo ci ha messo sei mesi per aprire il conto e dare le necessarie autorizzazioni. 







martedì 17 dicembre 2013

Rassegna stampa del 17 dicembre

Dal Corriere un articolo sui costi della politica e  i possibili risparmi:

La politica costa 757 euro. A ogni contribuente 


Indagine Uil: oltre un milione di «addetti». Ogni anno sprecati (almeno) 7 miliardi.
ROMA - Il segretario della Uil, Luigi Angeletti, lo aveva promesso a Enrico Letta subito dopo che quest’ultimo era diventato presidente del Consiglio, lo scorso maggio: gli avrebbe dimostrato con uno «studio dettagliato» che sui costi della politica si può risparmiare molto e utilizzare queste risorse per tagliare le tasse su lavoratori e pensionati. Lo studio è arrivato ieri. Continua a leggere...

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Da parte dei 5 Stelle, invece si fa esattamente il contrario (anche se il Corriere non ne dà alcuna notizia). Questa viene da Repubblica:

Stipendi tagliati, sit-in del M5S per poterli restituire

Manifestazione davanti al ministero dell'Economia per chiedere che venga finalmente istituito il conto corrente previsto da un emendamento fatto approvare dal Movimento nel "decreto del fare"
ROMA - Il Movimento 5 Stelle ha celebrato oggi il cosiddettoRestitution Day, ovvero la restituzione di oltre 2,5 mln di euro - 2.563.016,76 euro per l'esattezza - somma ricavata dal taglio degli stipendi e delle diarie da giugno ad ottobre 2013.  I parlamentari del M5S hanno manifestato con un sit-in davanti al ministero dell'Economia in via XX Settembre per ottenere l'apertura immediata (come votato dal Parlamento ad agosto su iniziativa proprio del Movimento) del conto corrente per permettere ai parlamentari di versare al fondo di garanzia per le piccole e medie imprese la somma di 2.563.016,76 euro ricavata dal taglio degli stipendi e delle diarie da giugno ad ottobre 2013. Continua a leggere...






lunedì 2 dicembre 2013

La piazza di Genova per il 3° VaffaDay

Per la cronaca, visto che è stata scarsa e faziosa, ecco la piazza di Genova, con la tramontana che imperversava.