domenica 22 dicembre 2013

Rassegna stampa del 22 dicembre 2013

Dal Corriere alcuni articoli da cui si vede come il Movimento 5 Stelle sia l'unico baluardo contro il saccheggio dei soldi pubblici:


Licenziamenti nelle aziende comunaliAi sindacati il potere di veto (per legge)


Salva Roma, la proposta del senatore Aracri (Forza Italia) è passata anche con i voti del centrosinistra




ROMA - Per apprezzare quanto al senatore Francesco Aracri stiano a cuore le aziende municipalizzate del Comune di Roma, è sufficiente la reazione a un articolo del Corriere di un paio d’anni fa. Lì si raccontava che l’ex amministratore delegato dell’Atac Adalberto Bertucci aveva garantito per iscritto a sette dirigenti cinque-anni-cinque di stipendio come indennità non solo in caso di licenziamento, ma anche di semplice cambiamento delle mansioni. La cosa era stata denunciata come un autentico scandalo dal successore di Bertucci, Maurizio Basile, prima di dimettersi...continua a leggere.

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Lega e M5S minacciano il governo:
via gli affitti d’oro o sarà ostruzionismo

Ultimatum dei pentastellati: blocco dei lavori dopo la scoperta dell’«emendamento porcata». La Lega: «Schifezze»



Affitti d’oro e governo, il pasticcio non si ferma. Anzi aumenta. Il movimento Cinque Stelle e la Lega attaccano a testa bassa.
I deputati del M5S, Riccardo Fraccaro e Laura Castelli, dopo la scoperta di un «emendamento porcata» nella Legge di Stabilità che cancella la norma contro gli `affitti d’oro´ pagati dallo Stato minacciano : «Il governo si impegni e trovi una soluzione alla vergogna degli affitti d’oro attraverso un decreto ad hoc o siamo pronti all’ostruzionismo». Il caso della vergogna degli affari d’oro era stato sollevato dal Corriere della Sera con un articolo di Sergio Rizzo di sabato 21 dicembre. Il giorno stesso il Pd si era affrettato a fare marcia indietro sul decreto: tra i 250 emendamenti al decreto “salva Roma” presentati in commissione Bilancio della Camera ne figurava uno, firmato per ora solo dal Pd, che avrebbe la norma soppressa dal Senato sui cosiddetti «affitti dei palazzi del potere» ...continua a leggere.
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Da La Repubblica:

Ddl Province, via libera alla Camera tra urla e interruzioni

Al rush finale il disegno di legge che trasforma le province in assemblee di sindaci e fa nascere città metropolitane. Upi, ricorso contro norme che impediscono degli enti in scadenza e commissariati

(...) Forza Italia, Cinque Stelle e Lega - che contestano il provvedimento definendolo farraginoso e inutile - avevano abbandonato l'aula. Renato Brunetta aveva chiesto che si riunisse la conferenza dei capigruppo alle 18 in punto, come da convocazione ufficiale. E questo con l'intento di provocare la sospensione della seduta e il probabile rinvio dell'esame della legge.

La protesta dell'Upi. Intanto, dal fronte delle Province, parte un ultimo tentativo di "resistenza", guidato dal presidente dell'Upi, Antonio Saitta: "Il Governo e il Parlamento - attacca - diranno che hanno abolito le province, ma la verità è che non solo sono state mantenute, ma è stato fatto un gran pasticcio che ci preoccupa. Perché con questo pasticcio sono a rischio servizi essenziali per i cittadini". Nel mirino finiscono in particolare le norme - contenute nella legge di stabilità - che impediscono le elezioni delle 52 Province i cui mandati scadono a primavera e delle 20 commissariate nel 2012. Viene leso "un diritto inalienabile di cittadinanza, l'Upi presenterà ricorso e il primo, da privato cittadino, sarà il mio", ha detto Saitta. E ancora: "Vietando ai cittadini di votare chi li amministrerà la legge di stabilità lede il diritto di voto libero, segreto, e non limitabile, sancito dall'articolo 48 della Costituzione"...Continua a leggere


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Dal Blog di Beppe Grillo:


La finta abolizione delle province moltiplica le poltrone

"La maggioranza ieri alla Camera ha votato la legge sulle province. Non so se avranno il coraggio di propagandarla come "legge che sopprime le province", noi dal vomito siamo usciti dall'aula, al momento della votazione finale. È da segnalare che stasera il Pd, Alfaniani e Montiani non avrebbero avuto il numero legale per la votazione, se non fosse stato che SEL gli ha fatto da "stampella" restando seduti.
Il provvedimento è una follia per almeno 4 ragioni:
1) Non abolisce le province. Gli cambia nome e le fa diventare "Città Metropolitane".
2) In quei territori dove ci sono comuni che si oppongono alla trasformazione in città metropolitana, coesisteranno (!!) le province e le città metropolitane.
3) Nei territori dove ci sono già province o città metropolitane o entrambi, potranno formarsi anche i consorzi di comuni!
4) La Corte dei Conti ha già messo in guardia il Parlamento: "con questa legge e il conseguente moltiplicarsi di enti, i costi lieviteranno".
Questa è una legge per aumentare le poltrone agli amici degli amici. Una legge che invece di diminuire gli enti inutili, li moltiplica. A noi (se fossimo stati maggioranza) sarebbero bastate poche righe da approvare in molto meno tempo, ovvero tre mesi. Con un disegno di legge costituzionale che recitava: "All'art 114 della Costituzione si sopprime la parola Province". Poche chiacchiere. Quando volete siamo sempre pronti." Luigi Di Maio

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