venerdì 12 dicembre 2014

Il Fondo PMI (Fondo di garanzia per le Piccole Medie Imprese)





INTRODUZIONE
Qualche tempo fa, un artigiano locale che installa impianti elettrici in ambito civile, è venuto a trovarci ad un meet-up del nostro gruppo, i Grilli del Sile, in quanto, aveva sentito parlare del Fondo per le PMI del Movimento 5 Stelle, e voleva avere delle informazioni su come accedere al credito offerto da questo fondo; infatti dovendo acquistare del materiale per svolgere il suo prossimo lavoro, prima di andare in banca a chiedere un prestito, ha voluto approfondire la conoscenza su altre possibilità di finanziamento, magari a condizioni più vantaggiose.
In seno a quell’incontro, l’operoso artigiano ha trovato qualche risposta alle sue domande: che cos’è il fondo per le PMI, come accedervi, come avere ulteriori informazioni e a chi rivolgersi per ottenere il finanziamento; tutte informazioni che riportiamo qui sotto.
Da lì si è attivato, è andato su internet, si è documentato, poi ha chiesto informazioni anche in banca, ed oggi è contento di poter svolgere il proprio lavoro, anche grazie al finanziamento ottenuto con la garanzia del fondo per le PMI.

MA CHE COS’E’ IL FONDO PER LE PMI ?
Si tratta di un fondo istituito presso il Ministero dello Sviluppo Economico dedicato alle piccole e medie imprese, da utilizzare come garanzia per la concessione di finanziamenti da parte della propria banca.
Quindi un’azienda o un artigiano che ha una piccola attivtità, che necessita di un prestito, può chiederlo alla banca chiedendo che venga usata come garanzia, il fondo per le PMI, senza dover dare garanzie aggiuntive. La garanzia pubblica si sostituisce, in pratica, alle costose garanzie normalmente richieste per ottenere un finanziamento, tipo ipoteche o fidejussioni.

mercoledì 8 ottobre 2014

Rassegna stampa 9 ottobre 2014

Da Repubblica-Economia

La rivoluzione di Piketty: "Salario minimo e supertasse sugli stipendi dei manager"

L'autore del best seller "Il Capitale del XXI secolo" ha denunciato la crescente disuguaglianza tra ricchi e poveri. "Stiamo tornando in una situazione ottocentesca", è il suo grido di allarme e suggerisce alcune soluzioni per evitare che la divaricazione tra capitale e reddito si accentui ancora di più. "Sanzioni commerciali contro gli Stati che aiutano gli evasori"

venerdì 3 ottobre 2014

Il costo dei dipendenti pubblici in Italia

Da Valente un link che porta ad interessanti articoli sul costo dei dipendenti pubblici in Italia:

Da Itakablog.com





Spesa Pubblica 2001-2013: Ma chi ha speso (sprecato) di piú?

spesa-pubblicaLa Spesa pubblica é sempre un argomento di interesse in Italia e specialmente in questo periodo di crisi in cui sono sempre stati annunciati tagli ma nella realtá nessuno ha messo in atto delle vere ristrutturazione di spesa.
Su Itakablog ne abbiamo giá parlato, quiqui qui e il nostro parere é abbastanza in linea con l’umore del paese: Nulla é stato fatto in passato, nulla si sta facendo nel recente presente e la spesa pubblica italiana rimane una delle piú alte e inefficienti in Europa. In questi ultimi anni infatti la Spesa Pubblica non si é ridotta ma purtroppo e piú importante, nulla é stato fatto per renderla piú efficiente...continua a leggere.



Altri post interessanti, sullo stesso argomento, dalla stessa fonte:



Quanto costa l’Italia? Analisi della Spesa Pubblica 2007-2011 e confronto con gli altri paesi Europei

I numeri e le statistiche non sono mai un dettaglio ma un modo efficacie per analizzare e confrontare concretamente diversi fenomeni. In Italia purtroppo i numeri non hanno cittadinanza e latitano soprattutto nel dibattito economico/politico.
Il soggetto SPESA PUBBLICA é diventato recentemente una materia molto dibattuta sopratutto nel merito dei cosidetti “Sprechi”. La Spesa Pubblica é un elemento molto importante per capire come viene gestito un paese nelle sue diverse componenti interne ma é frequentemente utilizzato per scopi propagandistici. Nei vari dibattiti politici (e non) la spesa pubblica viene analizzata a comparti stagni senza mai trasmettere una visione di insieme dando cosí la possibilitá ad un gruppo/partito di utilizzarla per puro consenso elettorale. In Italia la discussione sulla Spesa Pubblica non é utilizzata per informare ma per giustificare la teoria di turno e convincere il proprio pubblico.
Questo documento specifica quali sono le grandezze in gioco nella Spesa Pubblica Italiana dando sia una visione di insieme che confrontando i diversi macro gruppi di spesa per agevolare la comprensione delle differenze.
I dati raccolti sono relativi al periodo 2007-2011 per un riscontro delle spese in aumento o in riduzione. I valori sono inoltre confrontati con i principali paesi Europei (Belgio, Germania, Grecia, Spagna, Francia, Italia, Inghilterra) per capire dove si posizione l’Italia nel panorama Europeo...continua a leggere

E poi un altro:
Austerity? Spending Review? Ma mi faccia il piacere. Analisi della Spesa Pubblica Italiana 2007-2013 e confronto nei PIIGS.
Oct20-austerity-placard
In questi anni di crisi si é sentito parlare spesso di Austerity ovvero di una necessaria cura dimagrante degli Stati e dei loro costi. Il discorso ha interessato specialmente i paesi maggiormente colpiti dalla crisi ovvero quelli del Sud Europa denominati PIIGS( Maiali): Portogallo, Irlanda, Italia, Grecia e Spagna. Ma quanto effettivamente é stato fatto in questo periodo?
In un precedente post sono state analizzate le differenze di Spesa Pubblica dal 2007 al 2011 dei maggiori paesi europei.
É interessante capire peró cosa é successo dopo questo periodo ovvero durante la crisi che ancora sta affligendo l’Europa (del Sud). Durante la crisi infatti si é spesso sentito parlare di tagli, revisioni di spesa, ristrutturazione della macchina pubblica e vale la pena capire quale sia stato il magnitudo di queste ristrutturazioni.
Poiché poco mi interessa celebrare le “ammirevoli” (forse) gestioni pubbliche dei paesi Nordici ho preferito invece limitare l’analisi ai soli PIIGS ovvero i piú colpiti dalla crisi e teoricamente quelli piú soggetti alla cosiddetta Austerity.
Secondo la teoria questi paesi si sarebbero dovuti ridimensionare in spesa pubblica per minimizzare l’impatto delle riduzioni di entrate dovute al calo economico...continua a leggere.






mercoledì 3 settembre 2014

Rasegna Stampa del 03 sett. 2014

Credo sia utile questo articolo da l'Espresso...


"M5S non può rinunciare a Grillo e Casaleggio
E se collabora con i partiti si estinguerà"

L'assenza di una vera classe dirigente pentastellata, il difficile rapporto tra la leadership forte e la democrazia diretta e la direzione che deve prendere il Movimento. Parla Marco Tarchi, politologo e studioso dei fenomeni populisti

Di Davide Allegrandi


La stagione politica è appena ricominciata. Dopo la scoppola presa alle Europee, curata dal leaderBeppe Grillo con il Maalox, il M5S prova a rianimarsi. I punti critici non mancano: dal complicato rapporto fra leadership e assemblearismo alla qualità della classe dirigente. Dal 10 al 12 ottobre, Grillo riunirà eletti e simpatizzanti al Circo Massimo, a Roma (sempre che arrivi l’autorizzazione alla manifestazione...). Ne abbiamo parlato con Marco Tarchi, politologo e studioso di populismo, autore de “L’Italia populista. Dal qualunquismo ai girotondi”, pubblicato una decina di anni fa dal Mulino.

Il M5S, dopo un anno e mezzo in Parlamento, continua ad avere un problema di classe dirigente?

«È inevitabile che sia così. Finché perdurerà un processo di selezione affidato esclusivamente all’autopromozione in Rete, sul modello delle “parlamentarie”, a livello nazionale, o al giudizio degli iscritti ai meetup, a livello locale, il rischio di incappare in personaggi poco affidabili, più disposti a coltivare ambizioni personali che a difendere una linea politica o di pensiero, resterà elevato. Va tenuto presente che siamo di fronte, nella maggior parte dei casi, a neofiti della politica, di formazione culturale eterogenea, che sono stati attratti da un movimento che esprimeva soprattutto un potenziale di protesta e che, a partire dal 2012, ha mostrato forti capacità di aggregazione di consensi»....leggi il resto



domenica 8 giugno 2014

Riceviamo e volentieri pubblichiamo: Diagnosi di un agronomo sullo stato del territorio Italiano

Vi giro una diagnosi di un agronomo sulla tragica situazione in cui versa
il territorio italiano. Dosson di Casier in questo quadro c'è dentro fino
al collo con mega zone industriali, lottizzazioni, Terraglio est, ecc.
Povera terra del radicchio e del sile: ma chi la lavora la terra: i
politici locali? i vecchi agricoltori? E poi? Quant'e' la superficie
agricola mangiata nel nostro comune? Allego l'articolo e ringrazio per
l'attenzione .


I dati forniti dall'ISTAT, con il VI Censimento dell'agricoltura, rilevano
ancora una volta, le cattive politiche di pianificazione e di
programmazione seguite da decenni, le quali hanno prodotto una forte
perdita di superficie agricola e i cui effetti hanno provocato danni
all'ambiente, al paesaggio e alla produzione agricola, mettendo in serio
pericolo la sicurezza alimentare della popolazione italiana.

Tra il 1971 e il 2010 si è avuta una diminuzione di superficie agricola
utilizzata (S.A.U.) di 5 milioni di ettari, pari al territorio occupato
dalla Lombardia, dalla Liguria ed dall' Emilia Romagna. Le cause che
maggiormente incidono sulla perdita di superficie agricola sono da
attribuirsi essenzialmente a due fenomeni: il continuo abbandono dei
terreni, e l'impermeabilizzazione del suolo. Quest'ultimo fenomeno ogni
giorno interessa 100 ettari di suolo, provocando danni irreversibili in
modo particolare proprio ai terreni migliori, quelli delle aree
pianeggianti.

Dal 1970 la S.A.U. è diminuita del 28% interessando soprattutto le
superfici coltivate a seminativi (-26%) e prati permanenti (-34) vale a
dire i prodotti di base dell'alimentazione degli italiani quali: pane,
pasta, riso, carne, verdure, latte e tutto questo è avvenuto mentre si
registra un aumento della popolazione.

La continua perdita di terreno agricolo condurrà senza alcun dubbio, il
nostro Paese a dipendere sempre di più dall'estero per l'approvvigionamento
alimentare.

Il Trattato di Roma del 1957, art. 33, poneva l'obiettivo prioritario di
"garantire la sicurezza degli approvvigionamenti alimentari" ai propri
cittadini, raggiunto dopo anni tale obiettivo, oggi esso è messo in serio
pericolo tanto che l'insufficienza della produzione agricola può condurre
l'Italia a dover dipendere per la sua alimentazione da paesi esteri!

Se si esaminano non solo ai prodotti alimentari ma l'insieme dei beni
colturali quali: fibre tessili, biocarburanti, si evidenzia come il nostro
paese consumi più di quanto, il proprio suolo agricolo è in grado di
produrre. Ciò è dovuto al forte "deficit di suolo agricolo" infatti,
l'Italia, è il terzo Paese nell'Unione per deficit di suolo agricolo e il
quinto nel mondo.

In altri termini abbiamo appena 12 milioni di ettari di suolo agricolo a
fronte di 61 milioni di ettari di suolo necessari per coprire i consumi
della popolazione in termini di cibo, fibre tessili e biocarburanti. Quali
sono quindi le conseguenze di un deficit di 49 milioni di ettari di suolo?

La dipendenza alimentare dell'Italia potrebbe divenire una variabile delle
dinamiche economiche, demografiche, sociali e geopolitiche dei paesi
produttori di risorse alimentari che nel breve periodo avrà una forte
influenza sui prezzi dei prodotti e nel medio lungo-periodo potrà
accrescere il rischio di scarsità alimentare. Da una stima fatta
dell'European Commission nel 2011, è stato calcolato che nel 2050, cioè fra
trentasette anni, la domanda dei prodotti agricoli su scala mondiale
crescerà del 70% mettendo sottopressione i sistemi ambientali
agro-alimentare.

Possiamo ancora permetterci di non difendere i nostri suoli, e in modo
particolare quelli più produttivi, dai processi di cementificazione che da
anni avvengono su tutto il territorio nazionale? Infatti, i fattori che
maggiormente provocano la sottrazione di suolo agricolo in Italia, sono
essenzialmente due: l'abbandono delle terre e la cementificazione.
Quest'ultimo fattore incide notevolmente sulla minore produzione agricola
poiché interessa i terreni fertili e posti in pianura, nonché quelli
limitrofi alle città ricche d'infrastrutture e di facile accesso.

La cementificazione o impermeabilizzazione dei suoli, non è altro che il
risultato delle più scellerate politiche di pianificazione del territorio
fatte da anni in Italia. Essa denota la mancanza culturale attribuendo
all'ambiente e all'agricoltura uno scarso valore, economico, sociale,
ambientale.

Dal 1950 a oggi la popolazione è cresciuta del 28% mentre la
cementificazione del 166%, che in termini di superficie vuol dire aver
coperto, un territorio grande quanto la Calabria.

In Italia in 15 anni dal 1995 al 2009 i comuni hanno rilasciato
complessivamente permessi per costruire 3,8 milioni di metri cubi,
un'urbanizzazione che in molte realtà italiane ha significato cementificare
l'intera città.

Senza volere approfondire gli effetti che la continua sottrazione di suolo
ha sull'ambiente, sia in termini di alterazione del paesaggio che di
compromissione dell'ecosistema, mi preme rilevare come la continua
sottrazione di suolo sta creando seri problemi alle produzioni agricole
minacciando la sicurezza alimentare della nostra popolazione. È un tema per
certi aspetti inedito nel panorama culturale del nostro bel Paese, che
richiede la più totale attenzione da parte delle forze politiche,
istituzionali e dei cittadini per evitare di trovarsi a dipendere per il
proprio fabbisogno alimentare da paesi di altri Continenti.

È auspicabile e necessario che una legge sul contenimento del consumo di
suolo e sulla valorizzazione delle aree agricole sia approvata dal
Parlamento in occasione dell'apertura dell'Expo2015: questo sarebbe un modo
reale e concreto per rispondere al tema posto dall'evento mondiale "Nutrire
il pianeta, energia per la vita".

L'Agronomo Giuseppe Sarracino

Cordiali saluti.
Dante

(Messaggio ricevuto attraverso il modulo di contatto).

mercoledì 4 giugno 2014

ITALIA OGM FREE grazie al Movimento 5Stelle

La sentenza del TAR del Lazio del 24 aprile conferma il divieto di semina del mais 810 Monsanto. Una vittoria del Movimento 5 Stelle.



ATTIVATI SUL TUO TERRITORIO
ATTIVATI e chiedi al tuo sindaco di fare altrettanto per salvaguardare la tua salute e il tuo territorio. Aiuta i tuoi rappresentanti a presentare la mozione e raccogli le firme dei tuoi concittadini!

Scarica il modulo per la petizione sul sito

Troverai il testo per la Petizione al Comune e quello per la Petizione alla Regione.

martedì 27 maggio 2014

Dice Alessandro di Battista a proposito della battuta d'arresto del Movimento...



Ieri non ho scritto nulla. Stavo a pezzi! La sensazione che sentivo? Come se qualcuno mi avesse strappato un pezzo di carne. Vedete, noi non siamo come i politicanti di professione che, dopo ogni elezione, riescono a mettere maschere e a sfoggiare astrusi ragionamenti per dimostrare all’opinione pubblica che hanno vinto tutti. Io no, noi no. Io ieri sono stato malissimo. Non ho mangiato nulla per ore e avrò fumato 30 sigarette, proprio io che non fumo quasi mai.
Ci ho creduto moltissimo, mi sono anche esposto ma ha vinto “l’apparato”.
Vi sto scrivendo dalla commissione difesa della Camera, tra poco inizierà un’audizione con il Ministro della Difesa. Osservo i deputati e i senatori dei partiti. Sono tutti strafelici, tutti. Quelli del PD è logico, ma quelli di Scelta Civica perché? Casini sprizza gioia da tutti i pori, Cicchitto ha l’aria sollevata. Eppure hanno preso 1/5 dei nostri voti. Si salutano tra di loro con vigorose strette di mano e dolcissimi baci sulle guance. Il messaggio è chiaro, si stanno dicendo una sola cosa: “ci siamo salvati!”.
Ed è vero, noi abbiamo perso e il sistema ha vinto. Confidavamo nel fatto che l’impegno che ci abbiamo messo (credetemi abbiamo dato l’anima), che aver studiato giorno e notte per smascherare le indecenze nascoste nei decreti legge, sarebbero bastati per vincere. Pensavamo che dare un esempio di onestà, coerenza, intransigenza, restituire soldi, presentare tutte le proposte di legge dichiarate, avrebbe convinto gran parte degli italiani a scegliere il 5 stelle. Ci siamo illusi che girare tutta l’Italia, piazza per piazza, portare in ogni angolo del Paese la nostra politica, parlare con centinaia di cittadini senza scorta ne intermediari ci avrebbe fatto ottenere un risultato strabiliante.
Ci siamo sbagliati. Mi sono sbagliato. La strada è lunga. Lo capisci quando pensi a quanti voti ha preso Raffaele Fitto, FI, un giovane condannato (in I grado) a 4 anni di reclusione e a cinque di interdizione dai pubblici uffici per i reati di corruzione, illecito finanziamento ai partiti e abuso d’ufficio. Secondo eletto in Italia per numero di preferenze!
Insomma, io, per carattere, per passione, anche per sana ambizione ho pensato di prendere a “testate” il sistema, il muro del sistema, pensando di fargli male. Ebbene il muro è ancora in piedi (e i sorrisi di oggi qui in commissione lo dimostrano) e io ho la testa fasciata. Tuttavia, e vi prego di credermi, non sono affatto parole di circostanza, io delle crepe in quel muro le vedo. Le vedo con chiarezza. E se tutti questi politicanti oggi gioiscono con tale “entusiasmo da finale” è perché era davvero una finale. Cioè un gruppo di cittadini entrati un anno e mezzo fa in Parlamento e centinaia di migliaia di attivisti, sono arrivati in finale contro la partitocrazia, un avversario che non ha mai temuto nessuno. Loro hanno vinto ma per farlo hanno fatto una “campagna acquisti” molto dispendiosa.
Io oggi sto molto meglio. Nei prossimi giorni andrò a dare una mano dove siamo arrivati al ballottaggio e mi terrò nel cuore un popolo che a piazza San Giovanni grida onestà, onestà, onestà. Poi penserò agli errori commessi, a cominciare dai miei (ricordo a tutti che fare auto-critica significa esaminare il proprio operato, i propri errori e io Alessandro Di Battista, ne ho commessi diversi) ma penserò anche ai Mastella e agli Scopelliti. D’altronde se, per la prima volta, certa gente non ce l’ha fatta ma ce l’hanno fatta 17 cittadini incensurati, preparatissimi (leggetevi i loro curricula) e senza “padri, padroni e padrini” beh questo è senz’altro merito del M5S e di quel popolo che gridava onestà. Siamo arrivati in finale e abbiamo straperso ma le finali non si possono perdere sempre. Ne arriveranno delle altre. A riveder le stelle!


Elezioni Amministrative ed Europee 2014


Un grande risultato per il Movimento 5 Stelle, per i Grilli del Sile e per la Provincia di Treviso.



Un grazie dal profondo del cuore a tutti i cittadini che ci hanno dato la loro fiducia e a tutti gli attivisti e simpatizzanti che, con il loro lavoro gratuito e disinteressato, hanno reso possibile questo importante passo avanti.


DAVID BORRELLI
che è stato il primo consigliere comunale in Italia ( a Treviso)
 per il Movimento Cinque Stelle, è stato eletto al Parlamento Europeo.
Un trevigiano che potremo incontrare spesso nei nostri Meetup
e che porterà la nostra voce in Europa.
(Prima volta per il Movimento 5S)



Antonio Mauro Saponaro
un anno dopo aver creato il gruppo dei  Grilli del Sile
é stato eletto nel Consiglio Comunale di Casier
(prima volta per il Movimento 5S)


Andrea Fuga
uno dei fondatori dei Grilli del Sile
é stato eletto nel Consiglio Comunale di Roncade
(prima volta per il Movimento 5S)


Riccardo Furlanetto
2° eletto per il Movimento 5 Stelle nel
Consiglio Comunale di Roncade


Una tabella con i risultati del Movimento 5S in Provincia di Treviso.
Come si vede le liste di Casier e di Roncade, dove sono attivi i Grilli del Sile, hanno ottenuto
i migliori risultati nella Provincia.

(Nella colonna "Seggi" il B sta ad indicare che verrà eseguito un Ballottaggio.
in Rosso i comuni con più di 15.000 abitanti)

Tutti insieme, gli eletti e i numerosi attivisti presenti nel territorio,  proseguiranno nel loro lavoro di stimolo per una cultura e un'azione politica fatta di onestà, disinteresse e passione per il bene comune.

Buon lavoro a tutti noi!

(E chi vuole partecipare è il benvenuto.)









mercoledì 21 maggio 2014

Comunicato Stampa - A proposito di trasparenza e uso di denaro pubblico a Casier

Comunicato Stampa
21 maggio 2014


Casier. Il Movimento 5 Stelle da sempre si batte per la massima trasparenza in merito ad atti pubblici e spese delle amministrazioni comunali.

Ogni assessore ha diritto di percepire un’indennità legata al numero di funzioni e deleghe ricoperte nell’Ente. Se questi svolge anche un lavoro dipendente, l’indennità si dimezza.

Con la determina 151 del 9 aprile 2014 l’assessore Giuriati ha deciso di collocarsi in aspettativa dal suo lavoro dipendente a far data 1 aprile 2014 e fino alla fine del mandato (quindi per un periodo di un mese e 25 giorni): per effetto di questa scelta l’indennità che il comune le corrisponde è passata da 627,49 euro a 1.254,99, oltre a dover pagare i contributi dell’Ente stesso e quelli a carico del datore di lavoro.

La facoltà di un amministratore pubblico già lavoratore dipendente di collocarsi in aspettativa non retribuita, ottenendo così una piena indennità dall’Ente comunale, è finalizzata a consentire allo stesso di espletare al meglio il suo incarico pubblico: ne consegue come detta scelta debba essere operata all’inizio del mandato - o in un periodo nel quale il lavoro sia particolarmente rilevante, laddove un’aspettativa motivata da impegni legati ad altre esigenze, tra cui la campagna elettorale, non produrrebbe alcuna indennità.

Dal momento che nella fase finale di un mandato non è possibile effettuare attività programmatica ma solo gestire l’ordinaria amministrazione” - chiede Antonio Saponaro, candidato sindaco del Movimento 5 Stelle - “l’assessore Giuriati vorrebbe essere così cortese da spiegare alla cittadinanza quale mole di lavoro è costretta a svolgere, tanto da dover ricorrere all’aspettativa, che produce una maggior spesa per le casse comunali, visto che le due ore settimanali di ricevimento non sono state aumentate e che il numero di delibere prodotte dagli assessorati di cui ha delega non sono incrementate in numero rilevante?”

“Non possiamo invero credere che l’aver dovuto gestire due impegni abbia procurato un carico di lavoro da smaltire, costringendola a rincorrere le scadenze!” Continua Saponaro.

“Così come siamo certi che l’assessore Giuriati non stia usando i soldi pubblici per la campagna elettorale, che la impegna quotidianamente in incontri e feste.”

E’ giusto sottolineare che non è in discussione la legalità dell’operazione, del resto nella stessa determina si sottolinea un’interrogazione all’ANCI Veneto, che è sintomo di un dubbio sorto all’amministrazione stessa, in merito alla sua opportunità, ma una risposta ai cittadini appare dovuta.


“In questo quadro spicca il nome del vicesindaco Graziella Franceschin” – conclude Saponaro – “che pur avendo diritto a 1.533,88 euro, rinuncia per intero all’indennità e questo la rende meritevole di un plauso.”


domenica 18 maggio 2014

Riceviamo e volentieri pubblichiamo

Un cittadino ci scrive:

Dosson di Casier, 7 maggio 2014

ALCUNI CITTADINI VI SCRIVONO.
ASCOLTATE CHI, ATTRAVERSO QUESTA LETTERA, VUOLE PARTECIPARE E INTERAGIRE CON LE ISTITUZIONI.
E' UN'OCCASIONE PER ASCOLTARE, PER CRESCERE INSIEME, PER INIZIARE AD OPERARE CORAGGIOSAMENTE PER IL BENE COMUNE E PER LE FUTURE GENERAZIONI.


"Prima c'erano i campi di sterminio, ora c'è lo sterminio dei campi ed è la stessa logica. ". Andrea Zanzotto

Al candidato sindaco Comune di Casier
Ai candidati consiglieri Comune di Casier

Oggetto: la sfida per il bene comune


Anche in questa campagna elettorale le parole e gli impegni generici abbondano. Nei programmi elettorali si dice tutto e il contrario di tutto, alla ricerca del consenso di elettori distratti. Anche nel vostro programma elettorale mancano richiami forti, pieni di responsabilità verso le generazioni future e verso l'ambiente. Ci soffermeremo su un aspetto importante del programma, quello relativo all'ambiente, che fa da sfondo a ciò che un ente locale e' chiamato a dare sotto forma di servizi ai suoi cittadini presenti e futuri. Vorremmo parlarvi dell'ambiente e di un'economia legata ad una gestione lungimirante del territorio. E' parte di un programma politico per le elezioni comunali, ma per noi e' la "conditio sine qua non" per uno sviluppo sostenibile e immune dai danni della globalizzazione. Nel vostro programma, ad esempio, si parla di Terraglio Est come opportunità e nello stesso tempo si accenna (si accenna solamente, quel che basta per l'elettore distratto) allo sviluppo dell' agricoltura. Si parla di turismo del Sile e nello stesso tempo non si accetta la proposta del "Forum nazionale Salviamo il Paesaggio" di bloccare nuove edificazioni. A nostro avviso sono grandissime contraddizioni che sono trasversali a tutti gli schieramenti e che spiegano la lontananza dalla politica di chi, come noi, continua ad essere un idealista un po' fuori moda. Non dovreste mai dimenticare che avete amministrato e/o amministrerete, non solo un territorio urbanizzato, popolato dai cittadini che rappresentate, ma una comunità formatasi nel corso del tempo attraverso più generazioni e con attività, legami e relazioni che ne hanno fatto la storia e delineato un'identita'. Il comune di Dosson di Casier e' situato in un territorio la cui vocazione principale nel corso del dopoguerra e' stata l'agricoltura. Tale attività primaria si è sviluppata nel corso del tempo e ha fatto vivere una comunità con le sue tradizioni, le sue relazioni, i suoi legami solidaristici e umani, il cui ricordo ancora oggi affascina ed emoziona chi ascolta i racconti delle persone più anziane. Il Sile e' stato ed è ancor oggi l'altro elemento che accompagna la vita, il lavoro, le abitudini della gente di Dosson di Casier. Lo sviluppo urbanistico, l'espansione gigantesca delle aree produttive industriali, il proliferare di nuove strade hanno fatto scempio di centinaia di ettari di suolo fertile, relegando l'agricoltura ai margini del contesto produttivo e sottraendole la possibilità di incrementare la sua incidenza nell'economia del territorio. Un' Amministrazione locale in un contesto simile dovrebbe farsi promotrice e parte attiva per salvaguardare, consolidare e sviluppare la coltura del radicchio, aumentando la superficie coltivabile e creare opportunità di lavoro per i giovani. Si dovrebbero favorire cooperative di giovani che potrebbero lavorare in più ambiti: dalla coltivazione, trasformazione, lavorazione del radicchio, alla sua conservazione, aumentando l'export e le quote di mercato, dalla promozione commerciale del fiore che si mangia, alla promozione turistica della terra del radicchio, magari percorsa da piste ciclabili con itinerari tematici sulla sua coltura e lavorazione, dalle attività ricettive legate ad un turismo che dura tutto l'anno e che sfrutta, oltre alle bellezze naturali nostrane, la vicinanza a Venezia. Per non parlare del turismo enogastronomico. Tutto questo e' possibile a condizione che il Comune sia consapevole che il paesaggio va tutelato, bloccando nuove edificazioni, aumentando la piantumazione di alberi, vincolando la ristrutturazione dei pochi casolari rimasti, oltre che a criteri architettonici coerenti con la storia dei luoghi, ad una adibizione degli stessi a strutture ricettive (bed and breakfast, garni, ecc.). Si potrebbe favorire, in presenza di una domanda turistica importante, la trasformazione d'uso di abitazioni del comune da residenziali a turistico-ricettive. Si tratta di creare, accanto ad attività produttive industriali, attività produttive di tipo agricolo, agricolo-industriale, turistico, enogastronomico. I giovani organizzati in cooperative potrebbero lavorare, tutto l'anno e stabilmente, potendo spaziare dal lavoro agricolo al settore dei servizi, dal marketing turistico-commerciale alle visite guidate, dalla gestione di spazi espositivi museali legati al radicchio e al Sile alla fruizione di itinerari naturalistici, dal mantenimento e gestione delle aree verdi e dei percorsi riservati al turismo ad attività di commercializzazione e trasformazione dei prodotti agricoli.
Tutto questo sogno ad occhi parti non prevede il secondo stralcio del Terraglio Est, non prevede la cementificazione della ex caserma Serena, non prevede, ad esempio, che in Via Canova a Dosson il comune consenta di edificare una villa e due biville in un lotto in cui sono presenti 9 bellissimi tigli, "posti a guardia di quell'ultimo lembo verde rimasto" come direbbe Mario Rigoni Stern. Qualsiasi prospettiva di uno sviluppo economico legato anche all'agricoltura e al turismo esige una consapevolezza e un coraggio che la politica purtroppo non ha. In Italia ogni secondo 16 metri quadrati di suolo fertile vengono ricoperti di cemento. E Dosson di Casier negli ultimi 25 anni ha fatto la sua parte, a scapito del paesaggio, dell'agricoltura e delle potenzialità turistiche. Si è cementificato a dismisura senza prevedere parchi verdi degni di questo nome. Quello di Via Aldo Moro, già contenuto nel progetto iniziale, ha visto crescere condominii e una caserma dei carabinieri e il Parco Urbano che si prospetta porterà via altro suolo fertile all'agricoltura. Manca la consapevolezza che un metro quadro di terreno, coperto da vegetazione, assorbe la pioggia da 10 a 20 volte in più rispetto ad un terreno edificato. Manca la consapevolezza che il suolo e' una risorsa limitata e non rinnovabile. Sotto questo profilo ci chiediamo: perché l'ex-caserma Serena non può diventare semplicemente un parco verde? Dinnanzi alle questioni che poniamo con forza c'è un'allegra spensieratezza da parte del cittadino comune, convinto che di spazio ce n'è, che si può fare tutto quello che si vuole, che non succede niente: si può inquinare, costruire, distruggere, asfaltare, cementificare, deturpare, come se ci fosse sempre la possibilità di rimediare. Ma non è così. E chi fa politica....dovrebbe saperlo.

Schiavon Dante
Preo Ivano
Rizzato Marina
Schiavon Alessio
Preo Alice


Antonio Saponaro, candidato Sindaco per il Comune di Casier risponde:




Buonasera sig. Schiavon,

mi scuso se non le ho risposto via facebook ma non ho trovato alcuna lettera inviatami direttamente, se non questa mail.
Procedo in ordine:
Sono stato referente per la provincia di Treviso della raccolta fime per la Legge di iniziativa popolare "Rifiuti Zero" e come gruppo Grilli del Sile organizziamo periodicamente la pulizia del Sile. Un'iniziativa proposta dal sottoscritto ai meetup provinciali, consente da quest'anno ogni 6 mesi, di operare il monitoraggio a 5 Stelle, una ricognizione nei nostri territori al fine di rilevare ogni segno di degrado ambientale. Il primo monitoraggio è stato effettuato ad aprile e pubblicheremo in questi giorni i risultati e le fotografie. Questo solo per farle capire ciò di cui ci occupiamo.

Lei dice che nel nostro programma accenniamo soltanto al blocco delle edificazioni, io leggo:
- Piantumare a verde almeno cinquanta metri quadrati per abitante insediato, allo scopo di garantire il rispetto degli obiettivi del protocollo di Kyoto
Questo obiettivo è davvero molto ambizioso ed investe ovviamente anche le nuove costruzioni che non potranno esistere senza tener presente questa proporzione;
- Limitare l’indice di edificabilità nelle zone di completamento e limitare la diffusione dell’espansione edilizia
Questo vuol dire nessuna nuova concessione se non nel rispetto dell'ambiente.

Siamo gli unici che parlano di incrementare il turismo enograstronomico e che il fiume Sile sarà l'unico mezzo per dare futuro a questo territorio. Le dirò di più, circa un mese fa abbiamo incontrato il direttore dell'Ente Parco Sile ed abbiamo iniziato il lungo percorso per far riconoscere il Fiume Sile come bene patrimonio dell'umanità, quindi tutelato dall'Unesco. Non è una promessa elettorale, lo stiamo già facendo da liberi cittadini.

Aggiungo un particolare importante, con l'aiuto dello scrittore Giorgio Pezzin abbiamo realizzato 3 serate informative sulla storia del Sile, adattate di volta in volta al comune nel quale le abbiamo presentate. Abbiamo ripercorso gli ultimi 3 millenni spiegando come si vivesse sul Sile e soprattutto di cosa si vivesse. Nella serata organizzara a Dosson di Casier ha partecipato la deputata Arianna Spessotto, che da poco era in commissione trasporti. Nel preparare il suo intervento per la serata, ha scoperto che l'italia è all'ultimo posto per sfruttamento del trasporto su acqua e che la comunità europea favorisce e finanzia progetti in tal senso. Quella sera ci ha annunciato di aver depositato un disegno di legge mirato a incentivare i trasporti su acqua con mezzi che sfruttano le energie rinnovabili. Siamo fieri che una nostra iniziativa locale abbia prodotto un disegno di legge nazionale, ovviamente mai calendarizzato fino ad oggi.

Concordo con lei che l'ex caserma Serena potrà essere oggetto di progetti di edificazione selvaggia se non addirittura di un orribile centro commerciale e fino a quando avrò vita, sarò disposto ad incatenarmi pur di non lasciare ai miei figli un orrore simile. Credo che un parco verde attrezzato ad ospitare visitatori in bici che vogliano trascorrere giornate in serenità, sia il massimo.

Non le nascondo che confido molto nel risultato delle elezioni europee del prossimo 25 aprile, perché potremo contare sui nostri rappresentanti a Bruxelles per mettere in risalto problemi locali, alle volte risolvibili solo con direttive comunitarie o Leggi nazionali. Personalmente nell'ultimo anno e mezzo (da quando ho costituito il gruppo Grilli del Sile), nelle serate informative ho invitato molti parlamentari del Movimento 5 Stelle perché crediamo che un rappresentante a Roma non abbia alcun senso se non si impegna a divulgare il suo operato ai suoi conterranei e se non funge da piede di porco per aprire porte chiuse da anni al fine di tirar fuori qualsiasi documento utile o per sottoporre alle commissioni parlamentari, le iniziative e le situazioni locali.

Un ultimo appunto: a noi il bene comune non basta! Noi pretendiamo IL MEGLIO PER TUTTI.

Sono sicuro che le nostre idee non siano distanti e per noi l'ascolto e la partecipazione di tutti i cittadini sono la linfa vitale.
Disponga come crede della mia risposta e non esiti a contattarmi per qualsiasi questione.

Buona domenica, 
Antonio Saponaro 347-9949968


Se avete altre domande o messaggi, fatevi avanti!



giovedì 15 maggio 2014

A CASIER - Elezioni Comunali 2014 - Serata informativa e presentazione dei candidati


Buona serata!



RONCADE - Elezioni Comunali 2014 - Calendario incontri dei Candidati con i cittadini

A richiesta, ecco il calendario degli incontri previsti nei prossimi giorni a RONCADE


Cliccate sull'immagine per ingrandire.


Aggiornamenti di ven. 16 maggio:

- L'incontro del 15/05 a San Cipriano avverrà da "Mì e Lù" alle ore 21.00

- Sabato 17/05 alle ore 17, è previsto il confronto tra candidati sindaci nella tenuta vitivinicola SanTomè, a Biancade, in via Carboncine 71.





sabato 10 maggio 2014

Elezioni 2014 - I candidati per il Movimento a Casier e a Roncade

Sembra un secolo da quando é nato il gruppo dei Grilli del Sile, invece è passato solo un anno e, grazie al lavoro e all'impegno di alcuni cittadini volonterosi, il Movimento 5 Stelle ha potuto raccogliere ben due liste di candidati nelle prossime elezioni comunali a Roncade e a Casier.
Un grande risultato che porta 26 dei nostri a concorrere per portare le idee del Movimento nella vita di tutti i giorni. Seguite il link sotto le foto per accedere alla scheda per ciascun Comune, con la possibilità di scaricare i Programmi elettorali.


I Candidati del Movimento 5 Stelle
a Casier e Roncade







In bocca al lupo a tutti noi!


sabato 19 aprile 2014

A Roncade e a Casier si parte!


Da OggiTreviso:

Amministrative: M5S in corsa in 11 Comuni della Marca

I grillini domani a Roncade e Casier per presentare i candidati




CASIER – Liste in 11 comuni della Marca. I grillini per le amministrative del 25 maggio e per la prima volta le europee scendono in campo a Mogliano, Paese, Vittorio Veneto, Casier, Roncade, Quinto, Zero branco, Ponzano e Pederobba. E per i candidati la campagna elettorale portata avanti in rete e nei meet-up entra nel clou.

In un doppio appuntamento, sabato 19 aprile, il Movimento 5 Stelle presenta i candidati di Casier e Roncade, in corsa per le prossime elezioni amministrative del 25 maggio 2014. “E’ ormai più di un anno che il gruppo Grilli del Sile lavora sul territorio realizzando serate informative e incontri con la popolazione.


Siamo orgogliosi di presentare i cittadini che compongono le liste civiche del Movimento 5 Stelle” esordisce Antonio Mauro Saponaro, candidato sindaco a Casier “abbiamo scelto le persone che meglio potessero rappresentare ogni fascia di età, categoria professionale ed estrazione sociale. Tra loro non ci sono i cosiddetti “grandi elettori”, non ci sono persone che abbiano ricoperto precedenti incarichi elettivi, sono tutti incensurati e soprattutto non sono e non saranno mai mestieranti della politica a tempo indeterminato”.


Il primo evento si terrà a Roncade alle ore 11sotto i portici di via Roma nei pressi del ristorante “Grillo’s”, per poi proseguire alle 14 nella pizzeria Pasqualino 90 in via Roma, per un caffè in compagnia della deputata del Movimento 5 Stelle Silvia Benedetti. Il secondo si svolgerà a Casier nella trattoria “Al Sile” in piazza San Pio X alle ore 16 e qui sarà nuovamente presente la deputata Silvia Benedetti, componente della XIII commissione Agricoltura.

“Per noi l’amministrazione dei Comuni in cui viviamo è un servizio sociale” continua Andrea Fuga candidato sindaco di Roncade “ce ne occupiamo da semplici cittadini con proposte, battaglie e diffusione di informazioni. Siamo sicuri che da amministratori potremo fare molto di più e molto meglio, perché saremo l’anello di congiunzione tra la popolazione attiva e le sue esigenze”.











giovedì 10 aprile 2014

Elezioni Europee 2014 – #VinciamoNoi tour




13 portavoce in Parlamento e i candidati alle Europee del M5S, oltre 60 tappe solo in Veneto, un mese e mezzo di eventi, 12 mesi da raccontare, una battaglia da vincere “in Europa per l’Italia”.

Dal 12 Aprile al 21 Maggio 2014 i portavoce saranno in tour in tutto il Veneto per parlare con i cittadini del sogno europeo del MoVimento 5 Stelle. Scopri qui sotto la tappa più vicina a te (pagina in continuo aggiornamento), chiama parenti scettici e amici astensionisti e portali in piazza con noi!

In fondo alla pagina trovate il link da cui scaricare il materiale per promuovere il tour.
Durante il tour la pagina del Blog di Federico D'incà  da cui abbiamo ripreso questa notiziaverrà aggiornata ogni settimana con le nuove date.

Di seguito le prime date del tour (clicca sull’immagine per aprire il volantino in formato pdf).






VOLANTINI e GRAFICHEIn Europa per cambiare l’Italia
7 punti per l’Europa (riassunto)
7 punti per l’Europa (completo)
Cose fatte



Non fateci mancare il vostro aiuto. Dobbiamo raggiungere le firme per poter presentare la lista e partecipare alle elezioni Comunali. Senza il numero minimo necessario, non potremo portare le Vostre proposte per migliorare il Vostro Comune. 

Votare 5 Stelle vuol dire soprattutto 
PARTECIPARE!



mercoledì 26 marzo 2014

Rassegna stampa del 26 marzo - Una figuraccia internazionale, come al solito...

Da Corriere.it 

Abilitazione: «esclusi colleghi di valore», la figuraccia internazionale
Lettera di protesta al governo firmata da docenti ed economisti americani e inglesi. C’ è anche il Nobel Douglass North. E «i bocciati di valore» restano all’estero

di Sergio Rizzo

La lettera che un ministro dell’Istruzione non vorrebbe mai ricevere è planata sulla scrivania di Stefania Giannini il 21 marzo scorso. Tredici righe ustionanti: sia per il contenuto che per le dodici firme in fondo al foglio. Nomi pesantissimi. Dal premio Nobel per l’Economia Douglass North al professore di storia economica alla London School of Economics, Stephen Broadberry. Da Jeffrey Williamson, già capo del dipartimento di Economia ad Harvard, ai docenti della Oxford University Jane Humphries e Kevin O’Rourke. Dodici autorità mondiali nelle discipline economiche, i quali manifestano al ministro Giannini, ma anche al premier Matteo Renzi, cui è stata recapitata la stessa lettera (spedita in copia anche al presidente dell’Anvur, l’Agenzia di valutazione del sistema universitario Stefano Fantoni e al direttore generale del ministero Daniele Livon), sconcerto per i risultati degli esami di abilitazione scientifica necessari per accedere all’insegnamento accademico di Storia economica.
I «bocciati di valore»
«Ci lascia perplessi» dicono senza mezzi termini, «la bocciatura di alcuni candidati con un eccellente curriculum». Il riferimento è a «tre colleghi di grande valore»: Mark Dincecco della University of Michigan, Alessandro Nuvolari della Sant’Anna di Pisa e Giovanni Vecchi dell’Università romana di Tor Vergata. «Costoro», scrivono i dodici luminari, «sono ben noti fuori dall’Italia per le loro pubblicazioni, gli interventi a conferenze e seminari, gli articoli per importanti riviste e la collaborazione a progetti di ricerca internazionali». A nessuno di questi, stigmatizzano, «è stato attribuito il titolo di professore di prima fascia e sarebbe un terribile peccato se ciò impedisse loro la completa realizzazione dei programmi di ricerca: la storia economica ne risulterebbe impoverita»... continua a leggere, per capire perché l'Italia è ridotta così malamente e perché occorre cambiare radicalmente.

Forza Grillo!




martedì 25 marzo 2014

La vita sociale europea vista dalle chiese - di Antonio Poli


La crisi economica europea.
La vita sociale dei cittadini dell’Unione Europea in vista delle prossime elezioni di Maggio 2014, vista dalla una insolita ma sorprendente angolazione. Questa indagine è stata condotta da italiani, parlando nelle piazze di città europee importanti, in Belgio, Olanda, Francia e Germania, con lo scopo di cogliere, tra le righe, alcune interessanti osservazioni e domande alle quali le varie chiese presenti nel continente europeo, in modo speciale quella protestante, vedono la crisi economica, e quali soluzioni esse possano adottare per improntare un’azione correttiva.

La dimensione umana.

Anche in Francia la crisi si fa sentire, i cittadini hanno perso potere di acquisto, a Cannes come a Parigi vi è molta disoccupazione e precarietà. Qui la Associazione della Chiesa Protestante si occupano del sociale, di aiutare chi ha bisogno, e il numero cresce. Le cose sono cambiate, ora molte persone sono in difficoltà, vivono nella miseria. È una vergogna. La gente deve scegliere o paga l'affitto o mangia, così va alla mensa dei poveri. Tra le persone c'è un grande senso d’impotenza, perché siamo nelle mani di una economia finanziaria mondiale sulla quale non possiamo esercitare alcun controllo. Si, abbiamo perso definitivamente il potere sul denaro, la crisi è nata nelle banche di Wallis Street, lasciate libere di speculare senza nessun freno, è una crisi al contempo economica sociale e politica monetaria ecologica e morale, e quindi tocca la struttura stessa dell'Europa e del nostro mondo. E allora, lavorare solo nella dimensione strettamente economica, mi sembra riduttivo. Al contrario quello che possiamo governare è noi stessi, per quanto sia possibile, con il sostegno della fede, si può lavorare gli uni con gli altri, valorizzando la dimensione umana.

Il rapporto tra il PIL ed il debito pubblico ha superato in Francia il 94%, il debito è superiore a 1870 miliardi di euro, la gente si reca al mercato a Parigi, ma l'economia reale stenta anche qui a riprendere, come da noi il problema dell'economia francese è la disoccupazione, a gennaio 2014, 3.300.000 lavoratori attivi erano ancora in cerca di occupazione.

domenica 23 marzo 2014

Una bella foto da tenere vicina al cuore...

In occasione della venuta di Vito Crimi a Treviso (un senatore che viene ad incontrare i cittadini) il nostro ANDREA FUGA, candidato Sindaco nel Comune di RONCADE



Forza Andrea. L'onestà, la simpatia e la competenza che servono ce l'hai tutte!



Rassegna stampa del 23 marzo 2014

Da Corriere.it

La beffa del tetto agli assegni d’oro Funziona solo per Ciucci e Arcuri


Il governo Monti aveva stabilito nel 2011 che nessun manager pubblico avrebbe guadagnato più dei giudici della Consulta. Non è andata così
di SERGIO RIZZO

«Credo sarebbe un bel segnale se si chiedesse ai manager delle società di Stato di rinunciare completamente alla retribuzione fissa e accettare di essere pagati solo in funzione dei risultati di bilancio. Meglio: in funzione dei benefici, reali e misurabili, prodotti per la collettività». Questo proponeva due anni fa, in una lettera a «Repubblica», l’amministratore delegato di Invitalia Domenico Arcuri. Erano i giorni in cui infuriavano le polemiche sul tetto agli stipendi fissato dal governo di Mario Monti al livello del presidente della Cassazione e quella provocazione scivolò via come l’acqua sul selciato. Ma Arcuri aveva centrato il problema. Destino ha voluto che fra i manager delle principali società di Stato sia stato praticamente l’unico, insieme al capo dell’Anas Pietro Ciucci, a vedersi ridurre la retribuzione a 302 mila euro.

L’antefatto. Siamo alla fine del 2011: Monti stabilisce che nessun burocrate statale potrà guadagnare più della Suprema corte. Il principio dovrebbe valere anche per i manager delle aziende pubbliche, ma siccome è un aspetto particolarmente peloso si decide di mandare la palla in tribuna: il regolamento lo farà il Tesoro. Insomma, campa cavallo. Per giunta, le migliaia di società locali non sono nemmeno sfiorate. Ma mentre in tanti già si fregano le mani per lo scampato pericolo, ecco il colpo di scena: in Parlamento passa un emendamento della leghista Manuela Dal Lago che fa scattare la tagliola per tutti. Il Tesoro riesce a metterci una pezza per le società quotate come Eni, Enel, Finmeccanica e Terna, che vengono così salvate... continua a leggere

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Senato, verso una rivoluzione soft
Il piano originale del governo modificato per ridare poteri a Palazzo Madama. Aumenta il numero di leggi per le quali bisogna passare da entrambe le Camere

Di Monica Guerzoni




ROMA - Quando Renzi annunciò la rottamazione di Palazzo Madama, molti senatori si scambiarono impressioni e paragoni ironici con il manifesto futurista di Filippo Tommaso Marinetti: «Rimpiazzeremo il Senato con una Assemblea di controllo composta di 20 giovani non ancora trentenni...». Ma adesso, dopo settimane di battaglia sottotraccia, gli inquilini della «camera alta» si sentono più tranquilli. Sanno che dovranno votare la loro fine, eppure si sono convinti che sarà una rottamazione soft, che il Senato continuerà a chiamarsi Senato e non diventerà mai quella «Assemblea delle autonomie» del progetto originario.

Un asse trasversale è pronto a modificare profondamente la «bozza di lavoro» del governo. Senza buttare giù i tre paletti che Renzi aveva piantato con forza durante la direzione del Pd - solo i deputati danno la fiducia, i senatori non vengono eletti dai cittadini e sono a costo zero - Pd e Ncd hanno lavorato per annacquare il monocameralismo delle linee guida governative e rafforzare le competenze dei senatori. Un’operazione che potrebbe star bene anche allo stesso Renzi, il quale vuole fortissimamente portare a casa la modifica della Costituzione, senza però infilarsi in un Vietnam parlamentare. Ecco perché a preoccupare diversi renziani è adesso la tentazione di Palazzo Chigi di presentare ai partiti un disegno di legge governativo, invece di lasciarlo scrivere alle forze politiche.
Il ministro Maria Elena Boschi sta lavorando a un testo, con l’obiettivo di incardinare il ddl al Senato da qui a una settimana. «La cosa fondamentale è che non diventi un ente inutile e che non si vada verso un monocameralismo mascherato - avverte Gaetano Quagliariello, Ncd - Dobbiamo tenere assieme Senato e riforma del Titolo V». Il dilemma è: chi depositerà il provvedimento? Luigi Zanda media: «I parlamentari interverranno con i loro suggerimenti sul primo testo del governo, poi bisognerà decidere se verrà presentato dai partiti oppure dall’esecutivo. Si tratta di una riforma costituzionale, per la quale serve una maggioranza molto larga...»...continua a leggere.

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La strada è quella segnata da Grillo: occorre cambiare tutto con l'Europa. Il Fiscal Compact è già operativo e ci sta dissanguando senza neanche dirlo chiaramente. E per i prossimi 20 anni sarà così se non peggio. Per chi teme la svalutazione in caso di fuoriuscita dall'Europa, possiamo dire che la svalutazione di consumi e salari è già presente e continua senza soste, a tutto beneficio dei soli tedeschi. Almeno, svalutando noi, ci sarebbe un beneficio per le nostre imprese...

Ancora da Corriere.it


La crisi? 56 miliardi di tasse in più
Pressione fiscale: aumento annuo dell’1,6% sulle famiglie



di Raffaella Polato
CERNOBBIO (Como) – Cinque anni di pesantissima crisi. Cinque anni di insostenibile aumento della pressione fiscale. L’elenco dei “conti”, salatissimi, pagati da famiglie e imprese nell’arco di tempo della Grande Recessione comincia dall’aggravio di imposte per l’intero sistema economico italiano: secondo l’analisi Confcommercio-Cer, presentato sabato al Forum di Villa d’Este, solo le manovre correttive di finanza pubblica sono costate al Paese oltre 56 miliardi. E hanno evidentemente aggravato un quadro di depressione via via più profonda. Probabile che, viste le condizioni delle casse dello Stato, non ci fosse alternativa. Ma certo la fotografia scattata dall’associazione guidata da Carlo Sangalli è cruda, molto cruda. Quell’aggravio di 56 miliardi si è tradotto, intanto, in un aumento del livello di imposizione sulle famiglie pari all’1,6% medio annuo e al 10% nell’intero periodo. Tradotte, le percentuali diventano numeri ancora più brutali: il prelievo aggiuntivo è di 10 miliardi, cui vanno aggiunti gli 11 miliardi di potere d’acquisto perso per l’aumento dell’inflazione legato all’incremento delle imposte indirette... continua a leggere.