mercoledì 3 settembre 2014

Rasegna Stampa del 03 sett. 2014

Credo sia utile questo articolo da l'Espresso...


"M5S non può rinunciare a Grillo e Casaleggio
E se collabora con i partiti si estinguerà"

L'assenza di una vera classe dirigente pentastellata, il difficile rapporto tra la leadership forte e la democrazia diretta e la direzione che deve prendere il Movimento. Parla Marco Tarchi, politologo e studioso dei fenomeni populisti

Di Davide Allegrandi


La stagione politica è appena ricominciata. Dopo la scoppola presa alle Europee, curata dal leaderBeppe Grillo con il Maalox, il M5S prova a rianimarsi. I punti critici non mancano: dal complicato rapporto fra leadership e assemblearismo alla qualità della classe dirigente. Dal 10 al 12 ottobre, Grillo riunirà eletti e simpatizzanti al Circo Massimo, a Roma (sempre che arrivi l’autorizzazione alla manifestazione...). Ne abbiamo parlato con Marco Tarchi, politologo e studioso di populismo, autore de “L’Italia populista. Dal qualunquismo ai girotondi”, pubblicato una decina di anni fa dal Mulino.

Il M5S, dopo un anno e mezzo in Parlamento, continua ad avere un problema di classe dirigente?

«È inevitabile che sia così. Finché perdurerà un processo di selezione affidato esclusivamente all’autopromozione in Rete, sul modello delle “parlamentarie”, a livello nazionale, o al giudizio degli iscritti ai meetup, a livello locale, il rischio di incappare in personaggi poco affidabili, più disposti a coltivare ambizioni personali che a difendere una linea politica o di pensiero, resterà elevato. Va tenuto presente che siamo di fronte, nella maggior parte dei casi, a neofiti della politica, di formazione culturale eterogenea, che sono stati attratti da un movimento che esprimeva soprattutto un potenziale di protesta e che, a partire dal 2012, ha mostrato forti capacità di aggregazione di consensi»....leggi il resto



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