venerdì 28 febbraio 2014

A proposito di democrazia, epurazioni e libertà...




La democrazia

Si ripete la solita, patetica scena giornalistica a caccia di titoli che suscitino interesse mediatico. Obiettivo comune: il Movimento 5 Stelle. Questa volta le "epurazioni" sono addirittura quattro. Partono i commenti che riesumano Stalin, che paragonano le parole di Grillo a quelle di Hitler e tutto questo, solo per screditare un movimento che ha cambiato tutte le regole.
Il 21 febbraio appare un post sul blog di Beppe Grillo nel quale si parla della sfiducia di Orellana da parte del suo territorio. Stessa sorte toccherà a Bocchino e Campanella due giorni dopo, ma i giornalisti oggi fanno finta di meravigliarsi e gridano allo scandalo. 
Non è mai successo, hanno ragione tutte le testate più quotate. 
Non è mai successo che i cittadini chiedano conto ai loro parlamentari, votati ed eletti sul territorio, del loro operato in parlamento. Non è mai successo che gli elettori pretendano che i propri portavoce siano presenti nelle città dalle quali sono partiti, per portare la voce dei cittadini stessi, nelle stanze del potere.

Si è perfino scomodato l'articolo 67 della Costituzione che recita: "Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato", ignorando come esso si riferisca alla libertà di ogni parlamentare di prendere le distanze dal suo partito al fine di salvaguardare la Nazione. Negli anni abbiamo assistito all'abuso di questo diritto, al fine di rendere le promesse elettorali valide per il tempo nel quale sono pronunciate. No, non è mai successo che la coerenza con un programma condiviso con i cittadini, sia poi rispettata. La democrazia partecipata è un impegno gravoso e limitante. La democrazia diretta è un riflettore perennemente puntato sulla testa di chi ci rappresenta.

Gli attivisti del movimento e tutti gli elettori stremati da una classe dirigente sorda e cieca, sono fieri delle vedette presenti alla camera e al senato. Sono poco più di 150 parlamentari pronti a qualsiasi sacrificio pur di non farci perdere la speranza e la titolarità del diritto.

I parlamentari 5 Stelle sono lì per fare quello che vogliono i cittadini che hanno votato il Movimento. Possono usare la loro libertà di pensiero solo per eseguire al meglio l'incarico. Se essi la pensano diversamente devono dimettersi e lasciare il posto ad altri. I parlamentari sono DIPENDENTI dei cittadini, non la loro guida o i loro superiori. Devono realizzare il programma che si sono impegnati a rispettare, deciso dai cittadini. Ne' possono essere loro a decidere chi va espulso o no, perché altrimenti costituirebbero una casta autoreferenziale e inamovibile. I cittadini decidono tutto. E loro devono rispettare il patto che hanno firmato accettando l'incarico. Tutto il resto è solo strumentalizzazione in malafede, dimenticando che quando non c'è il controllo dei cittadini, i parlamentari possono fare come Scilipoti, o Casini, o Fini e nessuno riesce a fermarli.

Ora molti parlano di mancanza di democrazia puntando il dito su Grillo e Casaleggio, quando tutti i parlamentari del Movimento 5 Stelle sostengono di non aver quasi mai parlato con loro, tantomeno di aver mai ricevuto indicazioni di voto o suggerimenti su come o cosa scrivere negli atti ufficiali.

La verità è solo una: la democrazia è libertà, la libertà di andare per la propria strada quando non si condivide più la stessa visione.

I Grilli del Sile

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