venerdì 17 gennaio 2014

Rassegna stampa del 17 gennaio 2014 - Non c'è alternativa ai 5 Stelle

Dal Corriere di oggi un articolo che la dice lunga sulle novità del PD:


IL GOVERNO DEI SEPARATI IN CASA

Ma così non si va da nessuna parte




Editoriale di Massimo Franco
I toni usati ieri nella Direzione del Pd da Matteo Renzi sono perentori, quasi minacciosi: verso gli avversari interni e verso il governo. Non ci sono concessioni a chi ha criticato il dialogo sulla riforma elettorale con Silvio Berlusconi. Viene bocciato qualunque cambio nei ministeri. Il progetto rimane quello di archiviare «le intese larghe o striminzite»; e di avere un sistema che preveda il premio di maggioranza. E chi pensa di tramare contro di lui col voto segreto in Parlamento, deve sapere che la coalizione salterebbe. Il senso è chiaro: il dominus del partito e dunque anche del governo è il segretario votato alle primarie di dicembre. 

Forse la nomenklatura del Pd non l’aveva previsto, ma l’effetto dell’investitura è quello di dettare una strategia senza condizionamenti. Enrico Letta, incontrato nella notte, «può andare avanti» se fa bene, non ci sono scadenze per il suo governo. Renzi assicura di criticarlo «non per fargli le scarpe, ma per aiutarlo». E infatti lo pungola ruvidamente, imputandogli errori e inadeguatezze; e chiedendogli «una visione, non un rimpastino»: frecciate indirizzate a Palazzo Chigi, ma destinate a colpire lo stesso Quirinale.

Eppure, dietro tanta perentorietà si percepisce un filo di preoccupazione. È come se Renzi si rendesse conto di guidare dirigenti e parlamentari perplessi dai suoi metodi: al punto da attaccarlo in modo strumentale quando conferma un incontro con Berlusconi «per provare a chiudere». La durezza con la quale risponde ai critici è giustificata: è difficile dargli torto quando ricorda che col Cavaliere è stato formato un governo. Il sospetto, tuttavia, è che il tabù berlusconiano veli resistenze e riserve più di fondo... continua a leggere 

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Non c'è niente da fare. Ovviamente Grillo ha sempre avuto ragione a non allearsi con questa gente. Non c'è alternativa al Movimento 5 Stelle per chi voglia veramente cambiare.


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