giovedì 19 settembre 2013

Rassegna stampa del 19 settembre 2013

Da Repubblica.it 

Riteniamo vergognoso che un personaggio, condannato in via definitiva per evasione fiscale (quindi per una sorta di truffa verso lo Stato e quindi verso noi tutti) continui a godere di concessioni pubbliche come le reti televisive. E' inoltre vergognoso che le usi per diffondere unilateralmente, senza possibilità di replica, messaggi denigratori delle Istituzioni e inciti poi alla rivolta l'opinione pubblica. Ma questo é successo. Quanto a quello che ha dichiarato, ecco qui un articolo di Repubblica con alcune doverose precisazioni:


Sedici minuti, sei bugie

di MASSIMO GIANNINI




Il video-messaggio di Berlusconi non è solo un concentrato di dolori personali e di rancori collettivi. Come sempre, i suoi sedici minuti di "discorso alla nazione" racchiudono anche una micidiale sequenza di falsità. Dalla ricostruzione delle sue vicende politiche alla "narrazione" delle sue vicissitudini giudiziarie, la menzogna domina la scena e scandisce il plot della fiction berlusconiana. La menzogna, ancora una volta, è "instrumentum regni" del Cavaliere, utile a sovvertire il senso e a generare il consenso.

Nel triste, solitario e finale comizio televisivo, registrato come nel 1994 nella location di Villa San Martino, si possono contare almeno sei bugie, che vanno dal bilancio della crisi economica al rilancio della "moderata" Forza Italia. Omissioni della realtà, manomissioni della verità: vale la pena di ripercorrerle una per una, con una esegesi testuale e contro-fattuale, per capire ancora una volta i meccanismi che fanno funzionare la "macchina" del potere berlusconiano....Continua a leggere.


Dal Blog di Beppe Grillo:




Il Sistema, quel coacervo di partiti, lobby e interessi che sono spesso contigui con poteri occulti come la massoneria e occasionalmente compagni di viaggio di organizzazioni criminali non si è ancore reso conto, non vuole ammettere che il MoVimento 5 Stelle è il primo movimento italiano. L'unico democratico. I partiti, nessuno escluso, non lo sono. Hanno ignorato il referendum sull'abolizione del finanziamento pubblico, hanno nominato i loro rappresentanti in Parlamento con il Porcellum sottraendo la decisione ai cittadini, questo dal 2006, per due legislature con buona pace degli attuali proclami e pruriti presidenziali. Per i partiti gli italiani non devono avere alcuna voce. Quasi nove milioni di italiani hanno votato per il M5S per un cambiamento. Queste persone meritano rispetto.Vogliono cambiare democraticamente il Paese. Tra loro ci sono anche le 350.000 che hanno firmato nell'ormai lontano 2007 per la legge popolare Parlamento Pulito che nessuno di questi sedicenti rappresentanti del popolo ha neppure voluto discutere. Rispetto, non voglio sentire i queruli rimproveri di una signora che dal suo scranno tratta i nostri rappresentanti come degli scolaretti. Chi le dà questa autorità? La Boldrini, un oggetto di arredamento del Potere, non è stata eletta, ma nominata da Vendola...continua a leggere.

Ecco come parla dello stesso articolo La Repubblica.it


Grillo all'attacco contro la Boldrini:"Oggetto di arredamento del Potere"


Il leader del M5S dopo lo scontro in aula tra i grillini e la presidente della Camera, a cui è pervenuta anche la solidarietà di Napolitano: "Non voglio i queruli rimproveri di una signora che dal suo scranno tratta i nostri rappresentanti come scolaretti". Zanda: "Volgarità maschiliste"

come dire, si guarda alla forma e mai alla sostanza.



Ancora dal Blog di Beppe Grillo:

I partiti vogliono un altro milione di euro

"Blitz in Aula al Senato Marcucci (pdmenoelle) con un emendamento al decreto cultura propone di assegnare dal 2014, 1 milione di euro in più l'anno per la "conservazione e informatizzazione degli archivi dei partiti". Il M5S non ci sta. Con un subemendamento proponiamo di destinare 1 milione di euro all'anno non per gli archivi dei partiti ma a Musei, Biblioteche, Archivi di Stato e storici. La cultura è di tutti, non dei partiti." Commissione Bilancio, M5S Senato... continua a leggere.







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